PONTEDERA - È una sfida tutta pisana quella che si è giocata allo stadio Ettore Mannucci di Pontedera. Di fronte due compagini che hanno vissuto il miglior periodo della storia intorno agli anni '80 e 90', quando il Pisa militava in Serie A e vinceva due Mitropa Cup, arrivando in semifinale di Coppa Italia, e il Pontedera vinceva il Torneo Anglo-Italiano e batteva la nazionale di Arrigo Sacchi nel '94. Due squadre accomunate anche dal dolore. Si è giocato col lutto al braccio, minuto di raccoglimento dedicato alle vittime del disastro aereo di Pisa del 24 Novembre, nel quale sono scomparsi i cinque uomini dell'equipaggio del C-130 dell'Aereonautica militare.
PRIMO TEMPO - Sostenuta da circa 2000 tifosi pisani al seguito in trasferta, la squadra di Stefano Cuoghi ha giocato una gara ordinata ed equilibrata, senza le solite sbavature difensive. Al via è subito il Pisa a passare in vantaggio. Dopo solo un minuto, Vagnati mette in mezzo per Carparelli, scattato in posizione regolare, che mette in mezzo per Chiesa. A porta vuota è facile per l'argentino insaccare la rete dell'1-0. Il Pisa si difende bene, qualche volta la difesa tentenna ma regge. Al 27' occasione per il raddoppio. Carparelli inventa d'esterno una volée per Cantoro, che colto di sorpresa cicca malamente. Due minuti dopo, è sempre Cantoro a battere una punizione facilmente bloccata da Poli. Al 30' ancora l'attaccante neroazzurro si trova sui piedi un pallone invitante e calcia al volo da posizione defilata sfiorando nuovamente il raddoppio. Al 32', episodio che ha fatto e farà discutere: Carparelli cade in area di rigore, ci sono dei dubbi se fosse stato toccato o meno, ma l'arbitro lo ammonisce. Le ultime occasioni sono dei padroni di casa. Al 35' Lenzini fa partire un traversone per Checchi, ma il colpo di testa finisce a lato. Al 44' Giani calcia al volo da fuori area ma la palla viene deviata e finisce a lato. Sul successivo calcio d'angolo il colpo di testa di Ferrini è debole e parato da Bercigli. Finisce così la prima frazione.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa, dopo pochi secondi Ceccarelli va al tiro per un errore di Bizzotto che si fa rubare il pallone, palla fuori. Al 5' una punizione di Cantoro costringe all'intervento Poli che devia in angolo. Proprio Cantoro lascia il posto a Francesconi, l'ex di turno, che contribuì ad una promozione del Pontedera dall'Eccellenza ai Dilettanti. Proprio Francesconi cade in area di rigore esattamente come Carparelli nel primo tempo, ma stavolta l'arbitro non ammonisce il giocatore, diverso il metro di giudizio che farà polemizzare il Presidente del Pisa 1909 Battini a fine partita. A pochi minuti dal termine il Pontedera gioca la carta Arrighini, sacrificando il difensore Ceccarelli. Andrea Arrighini ha già segnato nel derby contro il Ponsacco della scorsa stagione e andava alla caccia del suo primo gol stagionale contro la squadra della sua città, il Pisa. Ma invece di arrivare il gol del Pontedera, è arrivato il raddoppio dei neroazzurri. È Chiesa, ancora una volta a dettare magistralmente i tempi tra il centrocampo e l'attacco, a imbeccare proprio sul filo del fuorigioco Francesconi, che chiude la triangolazione con Carparelli. È un gol fotocopia di quello del primo tempo. A porta vuota il numero 10 del Pisa chiude i conti sul 2-0. Il Pisa termina il mese di novembre in cima alla classifica con 31 punti, con due lunghezze di vantaggio sul Fossombrone.
Calciopoli: cerchiamo di fare il punto della situazione ad oggi. Precisiamo.I filoni dell’inchiesta che riguarda il più grave scandalo dello sport italiano,sono due. Due dibattimenti ancora aperti e che cercano fra mille difficoltà di procedere speditamente per evitare possibili prescrizioni oltre che certissimi buonismi dovuti al naturale trascorrere del tempo,direbbero gli amanti dei girotondi…. Il filone del rito abbreviato richiesto come noto da Giraudo che è l’imputato principale, poi anche da Lanese,Gabriele,Dondarini,Cassarà,Pieri,Rocchi,Baglioni, Messina,Griselli e Foschetti, 11 persone in totale,è arrivato alla penultima udienza.Si avvicina quindi al dunque ,alla sentenza .La prossima udienza è stata fissata per il 14 dicembre ove si ascolteranno le repliche dei pm ed anche delle parti civili.Poi la camera di consiglio per la sentenza.Ricordiamo che per questi imputati l’accusa a suo tempo, era l’11 maggio, formulò richieste pesanti che andavano da un minimo di un anno ai 5 anni richiesti per Giraudo.Ricordiamo anche che il rito abbreviato prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena.Questo dibattimento ha subito un leggero ritardo essendo prevista la camera di consiglio in un primo momento per metà Novembre.Comunque al massimo si andrà a gennaio 2010 per conoscere le decisioni del gip Eduardo De Gregorio decisioni che potrebbero dare importanti indicazioni per l’altro filone quello del processo principale contro Moggi e gli altri 23 imputati , processo in avanzata fase dibattimentale di fronte al Collegio tutto al femminile presieduto da Maria Teresa Casoria. E qui cominciano i problemi.Perchè tutto il lavoro finora svolto potrebbe andare a monte ed addirittura si potrebbe ripartire da zero.Che cosa è accaduto?Un fatto assai inconsueto a dire il vero.Una richiesta di ricusazione da parte dei pubblici ministeri contro il collegio giudicante diretto dalla Casoria.Un fatto raro.E perché è accaduto questo? Diversi segnali a dire il vero c’èrano già stati.E pensare che all’inizio del processo si gridava da più parti alla novità assoluta, alla imparzialità che ne sarebbe derivata dal fatto che a guidare un processo così importante e seguito-uhei si parla di calcio eh, fossero delle donne e per di più estranee del tutto all’ambiente , al mondo del calcio .Altro che imparzialità,invece, hanno detto i pm.In diverse occasioni del dibattimento infatti dalla voce del Presidente Casoria erano uscite delle frasi di insofferenza del tipo…..si perde tempo…ci sono processi più importanti che attendono…insomma sembrava quasi che –hanno rilevato i pm- che si fosse in aula per perdere tempo.Da qui la richiesta di ricusazione del collegio giudicante una richiesta che dovrà essere valutata a giorni ,il prossimo 21 dicembre, dalla settima sezione penale della Corte di Appello di Napoli.Insomma quelle frasi del tipo “ inutile che perdiamo tempo” hanno indotto i pubblici ministeri a credere che la Casoria si prevenuta circa l’argomento Calciopoli,e possa essere parziale nelle decisioni.Un fatto come detto, raro .I due PM Giuseppe Narducci e Stefano Cautano si sono convinti che vi sia un totale disinteresse della Presidente nei confronti dell’argomento dibattuto e che questo disinteresse possa poi tramutarsi in un giudizio formatosi per partito preso.Non è una cosa da poco.Se le tesi dei PM fossero accolte dalla Corte di Appello, il processo salterebbe in aria e si ricomincierebbe da capo con probabilissima intervenuta prescrizione .Ma non finisce qui, c’è anche un procedimento disciplinare che potrebbe essere preso nei confronti del Collegio presieduto dalla Casoria da parte della Procura generale presso la Cassazione .Ricordiamo infatti che le parti civili vennero in un primo momento escluse dal dibattimento salvo poi essere riammesse dopol’ intervento di una sentenza della Cassazione .Cassazione che definì come abnorme l’esclusione delle parti civili dal procedimento. In dibattimento la Casoria era il 13 ottobre pare abbia detto:” non possiamo non rispettare obtorto collo, la sentenza della Cassazione”. Un obtorto collo di troppo.Un pregiudizio evidente nei confronti dell’accusa per i pm.Una ulteriore conferma di un pregiudizio, così hanno pensato i PM e quindi la richiesta di ricusazione.A breve sapremo. E i dibattimenti ? Vanno avanti ma sussulti eccessivi non ve ne sono stati.Però qualcosa di interessante è uscito,e,figurarsi come deve essere stato accolto dal collegio al femminile Vediamo.Si sono succeduti,fra gli altri, gli interrogatori dei vari Zeman,Enrico Variale,del guardalinee Barbini,diVieri, di Manfredi Martino.. Zeman ha ribadito i suoi concetti..Moggi ha impedito lo sviluppo della mia carriera..le mie denuncie sul caso doping che coinvolse la juventus mi sono costate la carriera, Moggi ha interferito sulle mie panchine e via di questo passo..di rimando Moggi: Zeman non sa allenare e lo denuncio”.. Cristian Vieri: calciopoli fu creata per mandare la Juve in B ho un documento che lo prova..si riferisce ad una clausola che doveva essere firmata dai giocatori dell’Inter che impediva loro di rivelare un piano Moratti-Telecom di eliminare penalizzandole le squadre più forti dalla Serie A per creare un ciclo Inter. Questa tesi ha talmente entusiasmato il suo legale da spingerlo addirittura ad ipotizzare la possibile riapertura del processo disciplinare di fronte alla giustizia sportiva per far ritornare gli scudetti al loro posto. Siamo quasi al delirio paranoico… . Fantasiosa la tesi delle palline ammaccate e riconoscibili tesi espressa da Manfredi Martino fino al 2006 nella segreteria della CAN.Martino ha ribadito in dibattimento che nella stagione 2004/2005 il sorteggio di alcune non meglio precisate gare fu manipolato.Alcuni foglietti che avevano stampato il nome del direttore di gara furono inseriti in palline ammaccate e quindi facilmente riconoscibili.al momento del sorteggio.Lo stesso Martino si è ancora spinto più in là confermando in aula che i designatori Bergamo e Pairetto gli dissero della richiesta formulata loro da Carraio perché vi fosse una particolare attenzione su Lazio e Fiorentina,perché non cadessero in B. Questo è lo stato dell’arte attuale. Tempo che lenisce,collegio giudicante poco attento alle vicende dibattute se non già con pregiudizi,possibilità di ricominciare tutto dall’inizio , addirittura ipotesi fantasiose di documenti segreti, ed attenzione del pubblico francamente ai minimi termini. Che accadrà di questi processi ? Scommettiamo che la pena più dura-ricordiamo che si parla di accuse,le più pesanti, di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, non supererà i 10 12 mesi ? In chiusura , mentre un dibattimento quello del rito abbreviato al massimo a Gennaio vedrà la sua conclusione,e l’altro il filone principale rischia seriamente di saltare in aria, ce n’è un terzo che deve ancora iniziare..e riguarda l’arbitro internazionale Massimo De Santis .Il gup Alfredo Guardiano lo ha rinviato a giudizio anche lui per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.Prima udienza prevista per il prossimo 22 dicembre. Nel frattempo,altro segnale importante si è concluso con una assoluzione il processo sulle plusvalenze di bilancio per il periodo juventino della triade Moggi Bottega Giraudo.Plusvalenze legate alla compravendita di giocatori.Pensate i legali bianconeri avevano chiesto una pena pecuniaria in risposta alle richieste dei pm 3 anni per Moggi e Giraudo e 2 per Bottega.Invece il giudice Cibinel ha assolto sia i tre che la Juventus.
E dov’è lo scandalo ? (SIC!)
Il video completo sul tema è visibile all'interno dell'ultima puntata di SPORT & SPORT , il videomagazine di VideoNewsTV, al link:
Di Admin (del 28/11/2009 @ 20:56:12, in CALCIO PISA, linkato 2154 volte)
Pisa: Per la risalita si passa da Pontedera
1955, 1957, 1996, 2009:Pontedera spartiacque tra la crisi e la rinascita.
Pontedera segna uno snodo fondamentale della storia del Pisa. Ogni volta che il Pisa è sprofondato nel calcio dilettantistico, Pontedera è stata un'importante tappa per il rilancio del calcio neroazzurro. 1955: Gli anni '50 sono stati anni difficili per il Pisa Sporting Club. Solo nel 1952 il Pisa partecipava al campionato di Serie B. Quell'anno segnò l'inizio di una tragica discesa fatta di retrocessioni. Il Pisa si ritrovò in Serie C e per due stagioni tentò di risalire nel campionato cadetto. Al fallimento sportivo di quegli anni si rischiò il fallimento economico. Nel 1953 più volte venne staccata la luce nella sede sociale di Palazzo Roncioni, e il Presidente Ciaranfi non trovò l'aiuto di nessuno. Ecco dunque che con la peggiore difesa del torneo il Pisa retrocesse in IV serie nel 1953-54. Nel 1955-56, in piena crisi, lo Sporting retrocesse fino al campionato di Promozione Toscana, compiendo il traguardo storicamente inglorioso della doppia retrocessione. Quell'anno il Pisa affrontò per la prima volta nella sua storia il Pontedera, non riuscendo a vincere né all'andata, né al ritorno. A Pontedera il Pisa venne fermato sull'1-1 con le reti di Taccola per i Neroazzurri e di Bubnich, su rigore, per i padroni di casa. A Pisa andò peggio, i neroazzurri furono battuti 2-0 con le reti di Cecchini e Salperi. 1957: Per ritrovare il Pontedera si deve aspettare una stagione, quella di Promozione, vinta dal Pisa a mani basse contro squadre provinciali: Marinese, Follonica, Ponsacco, Forcoli, San Prospero, Volterrana, tanto per fare un esempio. Dopo la doppia retrocessione, ecco la doppia promozione per il ritorno in IV serie dove torna anche il derby con il Pontedera. Stavolta le cose vanno in maniera diversa e i neroazzurri vincono due volte. Espugnato il campo dei padroni di casa per 2-1 (reti di Sicurani e Ricoveri per il Pisa, Bagatti per il Pontedera) e buona vittoria all'Arena Garibaldi per 1-0 nella gara di ritorno (ancora a segno Sicurani). Il campionato viene vinto con sette punti di vantaggio su Pistoiese ed Empoli, mentre il Pontedera si deve accontentare del quarto posto. 1996: Passano quarant'anni per ritrovare una sfida contro il Pontedera. Per entrambe le squadre è un incrocio d'epoche. Pisa e Pontedera si ritrovano dopo aver appena concluso il miglior momento calcistico della propria storia. Per i neroazzurri, in due anni la squadra di Gerbi e Posarelli si è trovata proiettata dall'Eccellenza alla Serie C2, dopo il fallimento nel 1994, a conclusione dell'epoca di Romeo Anconetani, di cui quest'anno cade il decimo anniversario dalla sua morte. Anche per il Pontedera è la fine degli anni d'oro. Sono state annate bellissime nelle quali ci sono state vittorie di prestigio, ovvero la conquista del trofeo Anglo-Italiano del 1985 a Livorno nella finale contro gli amaranto per 2-1 e la vittoria nel 1994 addirittura contro la nazionale di Arrigo Sacchi in amichevole. Nella gara arbitrata da Collina, i granata vinsero con reti di Aglietti e Rossi, mentre siglò il gol della bandiera l'azzurro Massaro. Quell'anno il Pisa vinse 2-1 in casa la gara di ritorno contro il Pontedera (reti di Minuti e Paolo Andreotti per il Pisa, mentre Bagnoli segnò la rete degli ospiti) mentre a Pontedera fu fermato sullo 0-0 nella sfida del girone d'andata. Da segnalare anche il doppio confronto in Coppa Italia, vinto dal Pontedera che all'andata perse 2-1 a Pisa e al ritorno vinse 2-0, risultato che fece passare al turno successivo di coppa i granata. 2009: Ed eccoci ancora qui, dopo tre fallimenti; il primo, sportivo, degli anni '50, e gli altri due finanziari, del 1994 e del 2009. Simbolo della risalita del Pisa può essere anche questa volta Pontedera, che è già simbolo di un altro aspetto importante del calcio pisano, la provincia. Dalla provincia pisana infatti proviene gran parte dei tifosi che riempiono gli spalti dell'Arena Garibaldi. È sempre stata una presenza importante storicamente per Pisa. E in amicizia, arriva quello che potremmo definire "il derby della provincia pisana". Per ospitare la gara di Domenica 29 novembre a Pontedera, sono stati spesi 3.500 euro dal Comune di Pontedera per noleggiare le tribunette che normalmente vengono utilizzate per il Gioco del Ponte. Tra i pisani, nel Pontedera gioca il giovane attaccante Andrea Arrighini, classe '90, ex scuola calcio Freccia Azzurra, che l'anno scorso ha deciso già un derby, quello contro il Ponsacco.
E’ stato un crescendo di emozioni l’incontro tra la Pistoiese ed il suo sponsor avvenuto stamani a mezzogiorno in punto.
La consegna della maglia a Vannino Vannucci, si colloca ben al di là di una mera cerimonia. E le parole di Fabio Fondatori (qui con il cartellone che annuncia la “rinascita”)sono eloquenti: “è grazie a Vannino ed agli altri imprenditori che hanno creduto possibile il progetto, che le maglie, più arancioni che mai, sono sempre fonte di passione per i tifosi della Pistoiese.
Un contributo tangibile ed importante, quello della Vannucci Piante, su cui si poggia il futuro arancione, che si dovrebbe sempre tenere a mente, nella gioia come nelle difficoltà, nelle esaltazioni e nelle contestazioni”. Dopo tanti anni di sponsorizzazione l’iniziativa è parsa davvero toccante e l’emozione e l’orgoglio di Vannucci ne sono la tangibile prova. All’evento erano presenti anche il diesse Mazzoncini e capitan Breschi. Da tutti un grosso “grazie” a Vannino, anche a nome dei tifosi della Pistoiese!
Il presidente della Holding Arancione srl, Andrea Bonechi ha reso noto stasera in una conferenza stampa tenutasi nei locali del proprio studio l’elenco dei soci al 21 Novembre 2009. Si tratta di 12 nominativi, per un totale di capitale sottoscitto e versato pari ad € 145.000.
Eccoli: Orazio Ferrari, Lelio Dario Di Sario, Luciano Bozzi, Fabio Fondatori, A.C. Capostrada Belvedere A.s.d., Associazione Industriali Pistoia, Angiolo Orsi Spadoni, NWG S.p.A., S.A. Giorgio Tesi Vivai S.S., Laura Cartei – Veronica Fochi, Sanavir SRL, Mario Cappellini.
Adesso deve riunirsi il CdA per deliberare il nuovo capitale sociale a seguito delle sottoscrizioni raccolte, per le quali è stato espresso per tutte il gradimento previsto dalla originaria delibera. Seguirà il deposito al Registro delle Imprese dell’elenco dei soci che saranno convocati a partecipare all’assemblea dei soci per deliberare sul rinnovo del consiglio di amministrazione, la nomina del collegio sindacale e per ricevere le doverose indicazioni per la nomina del nuovo Consiglio di Aministrazione della U.S. Pistoiese 1921.
All’incontro con i giornalisti, svoltosi in tarda serata, erano presenti, oltre Bonechi: il presidente Fondatori, il consigliere della Holding Vittorio Soldi e Lelio Dario Di Sario, socio della Holding. In buona sostanza è stato chiarito che il risultato, inferiore rispetto agli obiettivi iniziali, è anche da mettere in relazione alla gravissima crisi economica in atto che ha tutt’altro che risparmiato la realtà pistoiese. Dal risultato raggiunto, cui andranno sommati altri introiti tra cui, importante, quello degli sponsor, deriveranno ovviamente le strategie societarie. Intanto Bonechi e Fondatori ringraziano tutti coloro che si sono adoperati affinchè si determinassero le condizioni per la rinascita della Pistoiese.
CAMPIONATO SERIE D GIRONE D - 14^ Giornata Arena Garibaldi Stadio "Romeo Anconetani" di Pisa
PISA-CASTEL SAN PIETRO 3-0
PISA: Bercigli; Papa, Guzzo, Bizzotto; Laezza (38' st. Longo), Vagnati, Obodo, Chiesa (31' st. Porro), Talignani; Carparelli (27' st. Francesconi), Cantoro. All. Cuoghi. CASTEL S.PIETRO: Saputo: Pirelli, Siena, Gallinucci, Nicoletti; Semprini, Zotti, Cavina (25' st. Zucchini), Caprioni (8' st. Proia); Varallo (17' st. Fancello), Paterna. All. Lorenzo. Arbitro: Chieffi di Padova. Reti: 33' Carparelli, 43' Chiesa, 4' st. Chiesa Note: ammonito: Zotti. 4000 spettatori circa.
PISA - È tutto facile per i neroazzurri allenati da Stefano Cuoghi. Il Pisa conquista nuovamente la testa della classifica dopo questa vittoria 3-0 contro il Castel San Pietro. Gli ospiti, che sono ancora in cerca della prima vittoria in campionato, si sono dimostrati fino a questo punto la squadra-materasso del torneo, fanalino di coda con soli 7 punti in classifica. Dopo i 3 punti di Chioggia conquistati con una partita "allegra" da parte della difesa neroazzurra, oggi veniva affrontato il peggior attacco del torneo, e la porta stavolta è rimasta inviolata, non senza emozioni o difficoltà, spesso la squadra veniva presa in contropiede dagli ospiti, ma il Pisa è riuscito a contenere.
PRIMO TEMPO - Dopo soli cinque minuti arriva la prima occasione per il Pisa, Talignani colpisce di testa su un calcio d'angolo calciato da Chiesa, e Saputo si deve superare per respingere il pallone nuovamente in corner. Al 13' e al 15' occasioni per il Castel San Pietro. La più nitida è quella del quarto d'ora, quando Semprini riceve sulla fascia un colpo di tacco di Paterna, riesce a mantenere il pallone in campo e mette la palla in mezzo ancora per il numero 11 del Castel San Pietro; Semprini va al tiro ma Bercigli si distende mettendo la palla in angolo. Occasione ghiottissima al 23' per il Pisa: Vagnati penetra da centrocampo, scambia con Chiesa, che metterà lo zampino in ogni azione dei neroazzurri, e va al pallonetto disturbato dai difensori ospiti. La palla, a portiere battuto, si stampa sulla traversa, poi è Cantoro a lisciare la sfera non riuscendo a ribadire in rete. È il preludio al gol che arriva dieci minuti più tardi. Laezza guadagna metri sulla fascia e lancia un lungo traversone per Carparelli; lo stacco imperioso del centravanti del Pisa non lascia scampo alla difesa avversaria. È il gol dell'1-0. CHIESA SHOW - Va in scena allora il Chiesa-Show. Il numero 11 del Pisa, che già fino a questo punto aveva dettato i tempi di tutta la squadra si mette in luce abilmente al 40' offrendo un assist di testa per la corrente Talignani, che però spara di destro addosso al portiere. Un minuto più tardi un tacco al volo a servire Carparelli in posizione di offside. Finchè al 42' Chiesa raccoglie un pallone destinato a Cantoro e deposita in rete da posizione centrale proprio sotto la traversa. È il raddoppio.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa Chiesa concede il bis. Dopo soli 3' un velo di Cantoro consente a Chiesa di trovarsi a tu per tu con un difensore e il portiere. Il fantasista salta il centrale del Castel San Pietro e con un gran destro a girare piazza il pallone sotto l'incrocio siglando il 3-0. Non è finita perché al 58' Chiesa spara ancora alto dopo una bella azione corale. Il Pisa potrebbe dilagare ma sciupa un altro paio di occasioni tra il 63' e il 65', di cui una clamorosa con Cantoro che spara fuori a portiere battuto. La partita termina 3-0 e grazie ai risultati dagli altri campi la squadra di Cuoghi raggiunge di nuovo la testa della classifica. C'è ancora da lavorare, ma per adesso il nuovo tecnico neroazzurro sta compiendo la sua missione.
L’allenatore Di Stefano resta al suo posto nonostante gli scarsi risultati finora ottenuti e la volontà chiaramente espressa dai tifosi circa un suo avvicendamento.
La Holding Arancione che il prossimo 21 Novembre farà il bilancio della sua attività ,ha deciso quindi di soprassedere sul cambio allenatore.
Vi sono problemi di reperimento di risorse economiche …è vero che sono una ventina i sottoscrittori di quote ,ma i conti cominciano a farsi pesanti.
L’esposizione economica della Società è già considerevole ed anche un nuovo allenatore ( si era parlato di Jacobelli, poi di Caramelli ) un aggravio di bilancio di certo lo provocherebbe ( 25.000 euro?) Più difficile del previsto, quindi questo inizio di torneo per la US Pistoiese 1921.
La vittoria del campionato pare una chimera con una Pianese vero rullo compressore.L’indispensabile salto di categoria dovrà probabilmente avvenire per altra strada.I play-off o la vittoria ( complicata ) in Coppa Italia.Sarà dura.
In merito alle dichiarazioni rilasciate dall'ex segretario della C.A.N. Manfredi Martino nell'ultima udienza del processo di Napoli a Calciopoli, il presidente dell'USSI Luigi Ferrajolo precisa: "La scelta di partecipare al sorteggio arbitrale organizzato ogni settimana da Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto fu presa dalla precedente presidenza e non c'è dubbio che fu, quantomeno, inopportuna. Sia perché su quei sorteggi c'erano molti sospetti e sia perché non è compito del giornalista sportivo collaborare con l'organizzazione arbitrale. Il suo compito è, se mai, quello di vigilare e denunciare. A quei tempi all’interno dell’Ussi ero all'opposizione e dissi chiaramente di non condividere quella decisione, quantomeno incauta. Ma questo non significa che i colleghi, a turno prestatisi al sorteggio, settimana dopo settimana, fossero a conoscenza di irregolarità. Era sempre presente, tra l'altro, un notaio ed è tutto da dimostrare che il sorteggio sia stato effettivamente manipolato. Premesso questo, ora chiediamo che sia fatta piena luce, se serve, anche interrogando quei giornalisti che in totale buona fede parteciparono al sorteggio. Nessuno, però, nel frattempo si permetta di sollevare dubbi sull’USSI, sulla categoria e sui giornalisti sportivi molti dei quali, tra l'altro, furono i primi a denunciare la discussa gestione arbitrale dei due designatori Bergamo e Pairetto".
Di Admin (del 10/11/2009 @ 13:16:45, in PERSONAGGI, linkato 3436 volte)
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Intervista a Gianfranco Antognoli, direttore generale di MPS Leasing & Factoring. ....."Ripercorriamo brevemente la storia di MPS Leasing e Factoring. Da quando è nata a oggi. Nel dicembre del 2001, il Gruppo Montepaschi presente da oltre venti anni in questo specifico settore operativo, crea MPS Leasing e Factoring, Banca per i Servizi Finanziari alle Imprese, quale centro di eccellenza specializzato nello sviluppo e nell'offerta di prodotti Leasing e Factoring. La nuova Banca nasce dalla fusione per incorporazione delle diverse Società del Gruppo operanti nel settore e dal conferimentodei rami d’azienda leasing e factoring della Capogruppo. Quindi fa leva per il suo successo sui valori e la storia della Banca Monte dei Paschi, sull'esperienza specifica sino ad oggi conseguita, sulle relazioni consolidate dalle Banche del Gruppo con i propri clienti e sull'innovazione all'interno della propria filiera roduttiva. MPS L&F è stata la prima banca con un’offerta di pacchetti integrati leasing e factoring che soddisfa la generale domanda di finanziaento delle aziende. Qual è il vostro cliente tipo? MPS L&F è strutturata, grazie alle oltre 3000 filiali bancarie del Gruppo Montepaschi a cui appartiene, per poter seguire con la massima attenzione qualsiasi tipologia di leasing e di qualsiasi importo. Tuttavia il cliente tipo si può individuare nel settore delle piccole e medie imprese che sono le più diffuse nel nostro Paesee che da sempre rappresentano il segmento di riferimento del Gruppo Montepaschi. Ulteriori segmenti di clientela possiamo individuarla nei liberi professionisti e più in generale tutta quella clientela che dtiene la partita iva. CI illustri brevemente cosa sono il leasing e il factoring. Il leasing è un finanziamento tipico a medio]lungo termine. È associabile, dal punto di vista tecnico, al mutuo, con dei vantaggi rispetto a questo in quanto, ad esempio, finanzia il 100% dell'opera iva inclusa. Il factoring è un finanziamento di breve termine; è un credito di “funzionamento” che consente all'azienda di anticipare le riscossioni dei propri crediti dando quindi capitale circolante da utilizzare immeditamente nel ciclo produttivo. Ci sono forme poi dove il rischio di insolvenza passa a rischio della banca, quindi si tratta anche di un'assicurazione del credito (factoring pro soluto). Dalla finanziaria 2007 è stata introdotta la possibilità per la pubblica amministrazione di avvalersi del leasing per la realizazione, l'acquisizione o il completamento delle opere pubbliche. Cosa è cambiato per voi da allora? La Banca si è strutturata per poter operare in questo particolare settore. È stato creato un apposito ufficio che si occupa della verifica dei bandi, della preparazione delle gare e di tutti i conseguenti adempimenti. Quali sono i vantaggi per la pubblica amministrazione di ricorrere al leasing? In primo luogo occorre evidenziare come il leasing rappresenti una alternativa ad altre forme di finanziamento. I vantaggi principali possono essere sommariamente riassunti nel risparmio in termini di tempo e di costi derivante dalla predsposizione di una unica gara per la selezione sia del soggetto realizzatore che di quello finanziatore, la forte selezione dei partecipanti alla gara in termini di affidabilità, solidità e capacità costruttiva, l’opportunità di realizzare opere pubbliche necessarie senza incidere pesantemente nella voce indebitamento dei bilanci della ubblica Amministrazione. Nel caso si ricorra al leasing per un'opera pubblica, vi sono 3 soggetti: le pubbliche amministrazioni, la società di leasing e la società costruttrice. Come si articola il rapporto tra loro? La società di leasing e l’impresa costruttrice si presentano in gara come Associazione Temporanea di Impresa e producono un’unia offerta comprendente sia la parte tecnica che quella economica. Una volta aggiudicata la gara viene stipulato un contratto di leasing fra la società finanziatrice e la stazione appaltante ch contemporaneamente riceve un mandato, dalla stessa società di leasing, affinché possa stipulare un contratto di appalto con il costruttore. In questo modo, la stazione appaltante nomina la Direzione Lavori e mantiene il proprio ruolo di controllo nella realizzazione dell’opera. La società di leasing provvederà al pagamento degli Stati Avanzamento Lavori prodotti dal costruttore fino al momento della cosegna dell’opera. Da questo momento l’Ente provvederà a pagare i canoni di leasing rimborsando capitale ed interessi mentre sarà estinto il rapprto leasing]costruttore. Quali sono le garanzie per la pubblica amministrazione? Nel leasing la garanzia è costituita dalla proprietà del bene. Quindi se ad esempio facciamo un leasing in costruendo per la realizzazione di una scuola, noi siamo i proprietari della scuola per tutto il periodo del finanziamento; al concludersi del quale la scuola viene riscattata dal comune come previsto nel contratto. Ovviamente noi siamo proprietari, ma non i possessori. Il possessore rimane la PA che utilizza il bene. Vi sono diversi dubbi e difficoltà presenti e potenziali da parte dei comuni riguardo allo strumento leasing. Qual è il vostro punto di vista? Occorre continuare nella formazione e diffusione della conoscenza del prodotto. Da un punto di vista tecnico lo strumento presenta ancora alcune lacune in parte derivanti dalla mancanza del regolamento attutivo del Codice degli Appalti ed in parte dal fatto che non tutte le opere richieste dalla PA si prestano, per loro natura, ad essere oggetto di contratti di leasing. Quale può essere il panorama futuro per il leasing rivolto alle opere pubbliche? L'innovazione legislativa è recente e, come accennavo prima, ci sono delle normative secondarie e delle circolari da armonizzare; questo perché è evidente che il soggetto pubblico ha delle implicazioni nella sua attività diverse dal soggetto privato. Ribadisco che il leasing è una forma di finanziamento complementare e non sostitutivo di quelli più tradizionali: è uno dei modi per soddisfare il bisogno di opere pubbliche anche “fredde”, come si definiscono quelle che non producono reddito (ad es. scuole, caserme, palestre, piscine); la nostra storia di “Banca del Territorio” ci consente di guardare anche nel leasing come nel factoring a chi detiene il governo del territorio. Il Gruppo Montepaschi, infatti, può aiutare, da una parte gli investimenti e le aziende costruttrici con il leasing, e dall’altra facilitare la riscossione dei crediti, con il factoring, quando il debitore ceduto è lo Stato o altri enti pubblici territoriali o economici. Noi come “banca prodotto” MPS Leasing & Factoring, abbiamo questa missione e intendiamo continuare a svolgerla nello spirito di concorrere alla realizzazione del piano industriae del nostro Gruppo, terzo polo bancario del paese."....
CAMPIONATO SERIE D GIRONE D - 12^ Giornata Arena Garibaldi Stadio "Romeo Anconetani" di Pisa
Da Pisa Michele Bufalino:
PISA-SANTARCANGELO 0-0 PISA: Lanni (45' Bercigli), Bizzotto (20's.t. Papa), Talignani, Vagnati, Caleri, Guzzo, Laezza, Obodo, Chiesa (35's.t. Francesconi), Carparelli, Ilari. All.Cuoghi SANTARCANGELO: Nardi, Rosini, De Luigi; Bacchiocchi, Cola, Succi (32's.t. Bucchi), Piraccini, Obeng, Traini (44's.t. Ricci), Baldinini, Roselli (12's.t. Ridolfi). All. Rossi. Arbitro: Loiodice di Matera. Ammoniti: Vagnati, Guzzo e Caleri per il Pisa, Piraccini per il Santarcangelo. Note: Circa 900 biglietti venduti, presenti 3500 circa.
PISA - Più che ad una partita, abbiamo assistito ad una bufera. Lo hanno capito tutti tranne l'arbitro Loiodice di Matera, che ha deciso di iniziare lo stesso le ostilità nonostante un fotissimo vento abbia fatto volare via tutti i cartelloni pubblicitari a bordo campo, costringendo il pubblico a rintanarsi sotto le tribune e gli spalti. A gara iniziata alcuni cartelloni posti in cima alla struttura si sono staccati, rischiando di colpire alcuni spettatori.
Per tutto il primo tempo si è assistito ad uno spettacolo indecoroso. L'arbitro continuava a dirigere senza rendersi conto dell'impraticabilità del campo. Clamorosi due episodi che racchiudono la prima frazione di gara. Al quinto minuto, rimessa in gioco di Lanni con le mani, palla letteralmente deviata dal vento in rimessa laterale. Verso la fine del primo tempo un lancio di una certa potenza di Caleri viene "respinto", forse dal dio del vento Eolo, che lo rimanda al mittente. Durante l'intervallo, il direttore di gara ha compiuto due sopralluoghi con i capitani Vagnati e Nardi per valutare le condizioni del terreno di gioco. Intanto la gradinata veniva parzialmente chiusa con due strisce gialle, in seguito alla caduta dei cartelloni pubblicitari, in barba a tutte le norme di sicurezza e senza rispetto per gli spettatori. SECONDO TEMPO - Alla ripresa del gioco, ecco un'altra clamorosa novità. Uno dei due guardalinee, non certo della tempra del sig. Loiodice di Matera, si è sentito male. Il direttore di gara ha così deciso di rimuovere entrambi i guardalinee dal campo, assumendosi l'onere di fare l'Arbitro-Guardalinee, così come accade nelle categorie minori, dalla Terza Categoria fino alla Promozione. Dopo un primo tempo dalla valutazione tecnica impossibile, nella ripresa un po' di gioco si è visto. Il nuovo allenatore Stefano Cuoghi, subentrato dopo la gara contro il Carpi a Paolo Indiani, ha rimescolato le carte in tavola, schierando in campo un credo calcistico assai diverso dal collega di Certaldo. Messo da parte il 4-2-4 di Indiani, Cuoghi ha scelto il 3-5-2, che nella sua fase difensiva poteva variare in un 5-3-2, piazzando al centro della difesa il Leader Caleri, che aveva al suo fianco l'esordiente Bizzotto e Manuele Guzzo. A centrocampo Obodo a fare il mediano classico, mentre Laezza e Talignani sono stati inseriti in una posizione più consona alle loro caratteristiche, entrambi centrocampisti di fascia, a tratti terzini fluidificanti. Ilari invece ricopriva un ruolo di Jolly di centrocampo a supporto degli inserimenti di Vagnati, mentre Chiesa si ritrovava in un ruolo di seconda punta. Per finire, Carparelli attaccante. La prima occasione della partita si è avuta dopo 62 minuti di gioco. Un batti e ribatti in area di rigore stava per far passare in vantaggio la squadra allenata da Cuoghi. Al 26' Carparelli riceve un pallone in mezzo all'area, fa fuori due avversari ma la palla attraversa tutta l'area piccola terminando a lato. Al 31' l'occasione più ghiotta è sui piedi di Vagnati, ma Nardi si supera con un poderoso colpo di reni che impedisce il vantaggio neroazzurro. Al 37' il subentrato Francesconi si costruisce una occasione da gol importante, ma il pallone termina nuovamente sul fondo. Il Santarcangelo chiude la gara in attacco con una punizione da 30 metri e poi finalmente il direttore di gara decide che si può andare negli spogliatoi. Finisce 0-0, non cambia niente in classifica per il Pisa che però guadagna un punto su Chioggia e Fossombrone, entrambi sconfitti nei rispettivi incontri odierni. A conti fatti, un pareggio bagnato, ma anche un pareggio fortunato.
Michele Bufalino per VideoNewsTv
ECCO IL VIDEO DELLA GARA: TEMPESTA DI ACQUA E VENTO ALLO STADIO