Raffaele Pennacchio ci ha lasciato. In prima linea fino alla fine nella lotta per i disabili.
Raffaele Pennacchio ci ha lasciato. Raffaele Pennacchio era un medico, membro del Consiglio Direttivo del Comitato 16 Novembre Onlus che da anni si impegna attivamente per le rivendicazioni dei disabili .
RAFFAELE PENNACCHIO CI HA LASCIATO … . In prima linea fino alla fine. Si può dire, senza alcuna retorica ; che il medico Raffaele Pennacchio, 55 anni , malato di SLA sia morto ..per altruismo. Si, Raffaele ,anche per la sua conoscenze professionali sapeva che cosa significa essere malati di SLA o portatori di handicap gravi. Per questo da anni si batteva ed era impegnato nonostante la malattia . Si batteva perché tutti quelli come Lui o comunque disabili gravi possano avere al fianco una persona per assisterli. Si batteva per l’ASSISTENZA DOMICILIARE . Era contrario al ricovero quasi “coatto nelle case di cura “ delle quali ne abbiamo viste e sentite troppe . Si batteva perché i malati potessero rimanere in casa tra il sorriso dei propri cari. Si batteva e si è battuto sino all'ultimo, lasciandoci dopo essere stato presente al presidio davanti al MEF e dopo aver partecipato all'incontro con una pletora di sottosegretari. In questi incontri ripeteva ,come se gli fosse dettato dal destino “ fate presto, noi non abbiamo più tempo”. E purtroppo per Lui, carico di tanta umanità il tempo è stato tiranno. E’ Finito tutto. Pochi giornali hanno riportato la notizia , men che meno i media. Mi domando?: Sarebbe stata la stessa se fosse morto un individuo su di un barcone di trafficanti della morte.”(Senza alcuna irriverenza ma come constatazione in se) .La stessa cosa la avvicino a quel giovane di Lecco morto in Inghilterra. Poche parole, sembra essere l’ordine , la gente non deve sapere o deve dimenticare. “ Ed allora mi chiedo: che Stato è questo ? . Uno Stato che dimentica troppo presto i propri cittadini. Uno Stato che si sdegna per le vittime del passato , ma non si sdegna per le vittime del presente e di quelle di un futuro già segnato.. Uno Stato che in un momento di difficoltà non rinuncia alle auto blu , agli stipendi d’oro ,ma fa rinunciare ai propri cittadini più deboli e malati anche dell’assistenza ,anzi addirittura della scelta del tipo di assistenza. Uno Stato che insiste nel foraggiare le RSA , che foraggia convegni per lo studio dei fenomeni , ma poi si ferma. Uno Stato che per la disabilità spende meno di qualsiasi Paese Europeo e per giunta spende male e contro il parere dei destinatari degli interventi. Ma che Stato è? Ma quale segno distintivo porta? Ma quale solidarietà ? Raffaele ha partecipato al suo ultimo incontro con una pletora di sottosegretari , Gli ha ripetuto le rivendicazioni di anni ed i sottosegretari si sono assunti l’ impegno di portare avanti quelle richieste speriamo che abbiano il pudore di mantenerle . Altrimenti abbiano il coraggio di andare a casa. Almeno la morte di Raffaele non sarà stata del tutto inutile . Colgo lo spunto da questa triste vicenda per lanciare un appello a tutti i rappresentanti dei disabili ,ai Sindacati , alla politica no ,in quanto ha sempre disatteso le richieste dei disabili, perché portino avanti insieme la lotta sulla strada che Raffaele ha indicato e che tutti Noi abbiamo condiviso. Colgo l’occasione anche per dire un’altra cosa che volevo lanciare da tempo. Basta far lottare per quegli obiettivi nobili ,solo i portatori di handicap . è ora che scendano in campo tutti coloro che hanno un cuore per arrivare ,anche con più energie laddove Raffaele non ha potuto. Una società solidale funziona così . Sulle battaglie giuste la forza la mette chi ce l’ha ,anche per chi ne ha meno. Se l’appello venisse raccolto , il Governo è avvertito. Arriva il rinforzo per i musicanti ma la musica rimane quella. Quella che sapeva suonare bene Raffaele. L’obiettivo era sacrosanto e rimane tale. L’impegno che dobbiamo assumerci non è quello di constatare che c’è un Raffaele in meno , ma che da oggi ci sono tanti Raffaele in più . Attenzione ai nemici di questa lotta perché quella sorte che ha spento Raffaele , può accendere tante coscienze che lottano sino alla fine ed anche ,grazie alla resistenza , vinceranno sicuramente. Non ci devono essere più scuse . Il governo i soldi li trovi dove vuole , ma li trovi. E’ utile anche per Lui..Concludo con un caro saluto ai Suoi amici del direttivo ,a tutti quelli che con fede lo seguivano, ma anche un momento di riflessione per tutti Noi e per tutti gli altri . Anche ai contrari a questa battaglia . Comunque ci ritroveremo. Ma ci sarà qualcuno che sentirà sulla coscienza un po’ di responsabilità per questa morte?.
Ottavio Nulli Pero
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