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PARCO SAN ROSSORE: LOTTA AL TERRIBILE MATSUCOCCUS, LA COCCINIGLIA CHE DISTRUGGE I PINI MARITTIMI.
Di Admin (del 16/01/2013 @ 13:09:26, in AMBIENTE, linkato 1585 volte)

PISA :

Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli . Lotta al Matsucoccus nel Parco, il Consiglio approva la strategia per il 2013.

 Il Consiglio direttivo del Parco ha approvato le linee guida per il 2013 per continuare a contrastare l’infestazione della cocciniglia corticicola del pino marittimo (più conosciuto col suo nome scientifico, Matsucoccus feytaudi), che da alcuni anni ha invaso, come in altri luoghi del territorio italiano e toscano, l’area protetta. Contro il parassita letale, che attacca solo il pino marittimo e il cui avanzamento è stato rallentato dall’Ente Parco nel corso degli ultimi anni per permettere la messa a dimora di piante autoctone, sono previsti nuovi interventi per cercare di guadagnare ulteriore tempo.

nella foto: trappole per la lotta al matsucoccus

 A San Rossore, oltre ai tagli di bonifica fitosanitaria già programmati e sinora sempre eseguiti con puntualità, saranno effettuati nuovi interventi, obbligatori per legge per gli esemplari di pino marittimo colpiti dal Matsucoccus, sulla base dei rilievi visivi della piante sintomatiche effettuati dal personale del Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia (CRA-ABP, o ex Istituto di Zoologia Agraria di Firenze), convenzionato con l’Ente Parco per la gestione dell’emergenza. I maggiori introiti derivanti dalla vendita del legname saranno reimpiegati per intensificare opere di ricostituzione del bosco e per eseguire necessari monitoraggi di tipo naturalistico sull’impatto degli interventi. Al tempo stesso, anche per il 2013 proseguirà la lotta biotecnica a San Rossore e nelle altre aree del Parco verso le quali il Matsucoccus si sta orientando, ossia le pinete della zona più settentrionale, cercando peroÌ di modificare la strategia per tentare di aumentarne l’efficacia: oltre alla cattura diretta degli insetti, si proverà infatti ad allontanarli dalla pineta di marittimo attirandoli verso la fascia interna, ossia nella pineta di pino domestico, immune all’attacco dell’insetto. Gli interventi previsti sono necessari alla conservazione degli altri ambienti naturali del Parco e delle specie ad esso connesse: la ricostituzione di una fascia di protezione intende proteggere dagli effetti dell’aerosol marino la retrostante pineta di pino domestico, habitat prioritario non direttamente attaccabile dal Matsucoccus ma dagli insetti “generalisti”, che approfitterebbero anche dei pini marittimi per portarsi su alberi di specie diverse. Un po’ di storia sulla presenza del Matsucoccus feytaudi nel Parco La pineta di pino marittimo occupa nel Parco la prima porzione di litorale retrostante le dune consolidate; fu piantata in epoca storica, oltre due secoli fa, con il preciso scopo di proteggere i boschi retrostanti dai venti marini, importante ostacolo alla libera penetrazione degli aerosol marini che recano danno alle chiome sia dei pini domestici che delle latifoglie, più diffusi nella fascia immediatamente interna. Nelle pinete di Tombolo, appartenenti al Comune di Pisa e ricadenti sotto il vincolo ambientale del Parco, l’insetto fu trovato per la prima volta nel 2004 in una trappola posizionata dalla Regione Toscana nell’ambito del monitoraggio estensivo delle foreste, mentre subito dopo il Parco ha intensificato il monitoraggio ed iniziato, con il coordinamento scientifico del CRA-ABP, una campagna intensiva di cattura degli insetti. Catture così massicce hanno certamente tamponato l’attacco, che sarebbe stato altrimenti molto più esteso e rapido; ciononostante nelle pinete di Calambrone, dove l’insetto era presente già da tempo (la progressione dell’infestazione è da sud verso nord), molti pini si sono seccati assumendo il caratteristico colore rossastro e nel 2008 si è reso necessario procedere al loro taglio, anche perché due Decreti del 1996, uno nazionale ed uno regionale – il Decreto del Ministro delle risorse agricole, alimentari e forestali del 22.11.1996 “Lotta obbligatoria contro l’insetto fitomizio Matsucoccus feytaudi (Ducasse)” e il Decreto del Direttore generale dell’ARPAT n. 376 del 25/09/2007 “Prescrizioni applicative del DM 22/11/199” – obbligano qualunque proprietario boschivo ad intervenire celermente per il taglio delle piante di pino marittimo attaccate dal Matsucoccus, oltre a regolare il corretto allontanamento del legname. Le pinete secche infatti sono estremamente infiammabili; tagliando i pini secchi si favorisce inoltre la lecceta sottostante e quindi la ricostituzione della macchia tipica della costa mediterranea, ma gruppi di pino marittimo sani rimarranno comunque in piedi. Cosa è stato fatto finora a San Rossore? Nella Tenuta di San Rossore, diversamente da quanto avvenuto per l’area più meridionale dell’area protetta – per la quale, a causa del gran numero di questi insetti già presenti, il collasso della pineta è stato inesorabilmente rapido, vista l’impossibilità di programmare una strategia in grado di rallentare l’azione del parassita – l’Ente Parco eÌ sin da subito intervenuto contemporaneamente sui due ambiti già citati, col costante e prezioso supporto dagli esperti del Centro di ricerca per l’agrobiologia e la pedologia (CRA-ABP): sul fronte biotecnico ha avviato fin dal 2006 la cattura diretta degli insetti con trappole a ferormone (in tutta l’area protetta sono state posizionate oltre 3400 trappole), mentre su quello selvicolturale ha provveduto a tagliare i pini e successivamente rimboschito con leccio. In totale, sono già stati tagliati e rimboschiti circa 50 ettari di pineta, con un “investimento” di oltre 60.000 piantine di leccio già messe a dimora, adeguatamente protette dal morso dei daini. L’intervento biotecnico realizzato dal Parco per rallentare la devastante invasione biologica del Matsucoccus è stato effettuato senza l’utilizzo di un solo grammo di insetticidi o qualsivoglia sostanza nociva per l’ambiente, e rappresenta il più importante intervento di difesa fitosanitaria attuato nel nostro Paese in ambienti mediterranei inclusi in aree protette. Il comunicato stampa integrale, con una ulteriore scheda scientifica dedicata al Matsucoccus feytaudi, è disponibile anche in allegato o al link:

 http://www.parcosanrossore.org/ente-parco/ufficio-stampa/comunicati-stampa/lotta-al-matsucoccus-nel-parco-il-consiglio-approva-la-strategia-per-il-2013