Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 07/08/2012 @ 15:32:01, in CICLISMO, linkato 1507 volte)
Il Tour de France 2014 potrebbe partire con la tappa Firenze-Pisa
Da PISA Michele Bufalino.
Da oltre una settimana, tra i vertici della ASO(l’agenzia che organizza la Grand Boucle) si fanno sempre più insistenti le voci che vedono una possibile partenza del Tour de France 2014 da Firenze, con arrivo a Pisa, sotto la torre pendente. Come è noto, nel 2013 ci saranno i mondiali di ciclismo a Firenze, con la Toscana in prima linea nell'organizzazione della rassegna iridata. Da un anno l’assessore Nardella, assieme al sindaco di Firenze Renzi, ha portato all’attenzione di Proudhomme, il numero uno dell’organizzazione del Tour, questa idea, che ha trovato esito positivo. Il percorso dovrebbe snodarsi sfruttando la vecchia via Pisana, e in parte il percorso dei mondiali. Si partirebbeda Ponte Vecchio per arrivare proprio sotto la torre pendente. Oltre alla candidatura, è arrivata anche una lettera di sostegno del ministro Gnudi ai vertici dell’organizzazione della corsa francese. In caso di tramonto dell’idea pisana, il percorso dovrebbe virare verso la Versilia. Alla base della possibile tappa, il ricordo di Gino Bartali, figura storica del ciclismo mondiale, in Italia come in Francia, per i suoi successi nelle due più importanti corse a tappe nel panorama delle due ruote. Conclude il sindaco Filippeschi: “Sarebbe un ritorno di immagine perla città di Pisa impressionante. Non nascondo chel’arrivo della tappa del Tour ci interessa molto. Ho parlato con Nardella e stiamo valutando tutto ciò che potremmo fare per rendere fattibile questa tappa.”
Di Admin (del 12/05/2011 @ 21:43:59, in ciclismo, linkato 2418 volte)
PIOMBINO, LA TOSCANA ABBRACCIA IL GIRO D'ITALIA
da Piombino Michele Bufalino
PIOMBINO - La Toscana abbraccia il Giro d'Italia. La partenza della quinta tappa della corsa rosa è da Piombino. Suggestivo punto di origine di una frazione dal paesaggio molto variegato. Si parte dalla costa, una partenza da Piazza Bovio e Viale del Popolo, su un promontorio dal panorama che toglie il respiro. I corridori affrontano una panoramica del paese toscano, nel suo centro storico. Tra palazzi, torri e castelli di costruzione medievale, come la Fortezza medicea e la Cittadella. Una tappa dunque dal sapore storico, che conserva anche testimonianze etrusche, come il Parco archeologico di Baratti e Populonia. Non solo storia d'Italia, ma anche storia del Giro d'Italia. La tappa di Piombino segna il ritorno dello sterrato, come ci ricorda Angelo Zomegnan, direttore della corsa rosa: "caratteristiche particolari destinate a riallacciare il ciclismo contemporaneo con quello che ne ha fatto la tradizione".
ENTUSIASMO - Un paese che si ferma per il Giro d'Italia, ma non è immobile. Una mattinata interamente dedicata alla corsa rosa, una festa nelle strade, piene di colori, il rosa predominante in negozi, case, bar, ristoranti. Tanta la gente che si è affacciata al villaggio di tappa, intrattenuta dai tantissimi stand degli sponsor. Una grande festa, piena di entusiasmo con un pubblico che si è lasciato coinvolgere con il calore che lo contraddistingue. Nessuna manifestazione in Italia riesce a richiamare così tanta gente sulle strade come il Giro d'Italia. Appassionati e non, grandi e piccini accomunati dalla passione per l'aria aperta, per il ciclismo, un momento anche sociale di aggregazione.
LUTTO - Non solo festa. Un Giro funestato solo due giorni fa dalla morte di Wouter Weylandt, tragicamente scomparso in seguito ad una gravissima caduta. Ricordato dal pubblico nella quarta tappa, nel passaggio della tappa da Pisa, tra applausi composti, nella frazione divenuta non agonistica di Quarto dei Mille-Livorno, e ricordato anche a Piombino dal pubblico e così da Paolo Bettini, che ha apposto simbolicamente la firma "Sempre con Noi", sul foglio firma della corsa: "il Giro va, bisogna andare, sicuramente abbiamo passato una giornata difficile ieri e ieri l'altro, non è facile oggi, ma la vita va avanti, dobbiamo andare avanti."
TELECAMERE - Tante le radio e le televisioni nazionali e internazionali presenti a Piombino. Rai, Mediaset, e studi televisivi all'aperto, in mezzo alla gente, con personaggi come Paolo Belli intrattenere il pubblico ma anche i fotografi e i cameraman presenti. Una macchina organizzativa imponente, una carovana che si muove ogni giorno con numeri e un'organizzazione impressionante, per riuscire a curare ogni aspetto della corsa rosa. Anche in questo caso Piombino ha risposto presente.
FOGLIO FIRMA - Al foglio firma devono passare ogni giorno, per confermare la propria presenza, tutti i corridori prima della partenza. Un momento anche simbolico, per avvicinare i campioni al pubblico. Il primo ad apporre la firma è stato la maglia bianca Jan Bakelands, della Omega Pharma Lotto, che ha conquistato e mantenuto per due giorni il simbolo di miglior giovane a seguito della ottima prova nella cronosquadre della prima tappa, e al quindicesimo posto nella terza tappa del Giro d'Italia. Tanti i corridori che hanno emozionato il pubblico, specialmente la Lampre, con la presenza di tanti campioni, ma soprattutto di Diego Ulissi, il beniamino di casa, ma anche di Michele Scarponi, "l'Aquila di Filottrano", uno dei favoriti alla vittoria finale, che attraversa uno splendido periodo di forma che dura fin dalla Tirreno-Adriatico di quest'anno. È stata la volta anche di Alessandro Petacchi, maglia rossa di questo Giro d'Italia, per aver vinto la seconda tappa con uno sprint imperioso su Mark Cavendish. Anche Bettini si lascia andare a ricordi e analisi: "Si parte da Piombino, io sono livornese, abito a metà provincia, pertanto strade che conosco, percorso movimentato, nervoso, un finale adatto, un po' di sterrato per impolverarsi, un bellissimo arrivo. Però io ho dato, guardo gli altri, io sono in corsa, seguirò i ragazzi, però oggi tornerà lo spettacolo."
CORRIDORI E IMPRESSIONI - Corridori che dopo il foglio firma si sono riscaldati e sono stati riscaldati dal pubblico di Piombino, che si è fatto immortalare con loro dai molto flash delle macchine fotografiche. Con noi la maglia verde Giorgio Brambilla, felice per il risultato ma senza preoccupazioni per lo sterrato della quinta tappa: "Ci provo, sicuramente anche e è dura, però vediamo con lo sterrato. Ci sono sterrati e sterrati, sicuramente l'organizzazione ha fatto il possibile per agevolarci."
CARTOLINA - Un saluto dalla toscana, che per due giorni ha abbracciato la carovana rosa. Tra sogni speranze e il trofeo del vincitore, l'anno scorso a Ivan Basso, e anche quest'anno, speriamo, tra le braccia di un corridore italiano.
Articolo di Michele Bufalino per VideoNewsTV
L'Italia si aggiudica il Mondiale di Ciclismo che si disputerà nel 2013.
Riceviamo e pubblichiamo:
..."Le città che saranno coinvolte sono Firenze, Lucca, Montecatini Terme e Pistoia ,in uno scenario mozzafiato come quello toscano. ''L'assegnazione dei Mondiali 2013 la imputo soprattutto alla completezza di un dossier di candidatura assemblato con estrema meticolosita' in cui abbiamo saputo offrire al Consiglio Direttivo Uci un progetto completo sotto il profilo agonistico e della qualita' territoriale legati da una forte radice culturale e da un'attenta analisi organizzativa '': le riflessioni di Claudio Rossi, leader del Comitato di Candidatura vincente articolato su Firenze, Lucca, Montecatini Terme e Pistoia, vanno in profondita' a poche ore dal successo colto a Melbourne. Un'affermazione mai ottenuta dalla Toscana in oltre ottant'anni dalla nascita dei campionati del mondo per professionisti che regala all'Italia la dodicesima assegnazione di una rassegna iridata. Lucca era gia' stata in corsa nel 1985 senza soddisfazione e, dopo un quarto di secolo, assapora al meglio il risultato '' L'orgoglio cresce se penso a quanto siano sempre solide a livello progettuale le proposte spagnole - ha proseguito Rossi, 60 anni lucchese, ad di Publistudio, in passato uno dei piu' validi artefici del Mondiale veronese 1999 - Ponferrada ha esibito risorse non indifferenti nella sfida contro di noi: le nostre energie sono state davvero convincenti.'' ''Ci accingiamo ora a scrivere un altro capitolo della fantastica storia ciclistica toscana e lo dedichiamo di cuore alla memoria di Franco Ballerini, alla sapienza tecnica di Alfredo Martini, ideatore dei percorsi che abbiamo presentato, e a tutti i grandi della nostra terra che, con imprese sui pedali o brillantezza manageriale, sono stati epigoni di qualita' del territorio - ha concluso il Presidente del Comitato di Candidatura - Non sara' un Mondiale di una settimana il nostro: al contrario un discorso di amplissimo respiro che partira' da ora e, dai piccini ai grandi, promuovera' innanzitutto uno stile di vita ecocompatibile, accrescendo di molto le proposte turistiche. Non resta che seguire il filo rosso delle nostre iniziative''....
A tale proposito, abbiamo ricevuto dalla CCIAA di Pistoia una comunicazione del Presidente Stefano Morandi:
Grande successo della nostra regione a Melbourne! L’Unione Ciclistica Internazionale ha riconosciuto al nostro territorio il valore che si merita.” -
..." E’ questa l’immediata esclamazione di Stefano Morandi, Presidente della Camera di Commercio di Pistoia, quando è arrivata in Italia la notizia che il Presidente Pat McQuaid ha comunicato al termine del congresso dell’Uci (Unione ciclistica internazionale) che
la Toscana
si è aggiudicata il Mondiale di ciclismo del 2013.“Siamo grati alla Federazione Ciclistica Italiana che ha scelto di sostenere la candidatura della nostra regione. I Mondiali 2013 – continua Morandi – rappresentano non solo un evento sportivo eccezionale, ma una straordinaria opportunità di sviluppo economico, culturale e di rilancio della grande tradizione ciclistica che da sempre è presente nella nostra terra.Gli effetti positivi che questa aggiudicazione provocherà sulle realtà locali saranno di grande entità sotto il profilo anche turistico, occupazionale e soprattutto mediatico.Il Mondiale di ciclismo rappresenterà, infatti, una vetrina straordinaria per le bellezze della nostra terra e per le sue eccellenze.E’ pertanto necessario che tutti i soggetti coinvolti rafforzino l’ottimo gioco di squadra finora svolto.
In quest’ottica, esprimo la disponibilità della Camera di Commercio a contribuire fattivamente affinché si possano attivare fin da subito tutte le condizioni necessarie per vincere questa sfida."....
Oggi andiamo a trovare Roberto Chiappa, un grande corridore del ciclismo su Pista. Chiappa ha iniziato la sua carriera centrando subito grandi risultati vincendo il mondiale Juniores nel 1991. Da dilettante poi ha vinto il mondiale tandem nella velocità. Poi passa professionista e diventa uno dei più titolati corridori italiani di sempre, ottenendo oltre 40 titoli di campione italiano. Numerosi anche i successi a livello internazionale. All'esordio olimpico nel 1992 ottiene il quarto posto nella velocità. Nel 2008 arriva quarto ai mondiali di velocità, battuto da Chris Hoy.
Ciao Roberto, come hai cominciato nel ciclismo? E perché ti sei avviato a questa professione?
Ho cominciato per la passione di mio padre nel 1987. Ho deciso di avviarmi alla professione perché vincevo fin da bambino.
Hai raggiunto una cinquantina di titoli italiani e sei stato il miglior italiano nella pista ai vertici mondiali. Come si fa a rimanere così a lungo a questi livelli, soprattutto in una disciplina come quella su pista?
Innanzitutto ci vuole passione, poi credo che la cosa fondamentale siano le doti atletiche che alla lunga fanno la differenza. Peccato per i Mondiali di Manchester del 2008 dove ha avuto la sfortuna di trovare in semifinale un Chris Hoy veramente in stato di grazia.
Ma non hai mai pensato a dedicarti a specialità più lunghe come l'Americana o una Sei Giorni, magari in coppia con Marco Villa, con il quale, sareste potuti essere una coppia assortita come quella svizzera Risi-Marvulli?
No perche sono 2 discipline totalmente differenti, avrei dovuto cambiare completamente la preparazione.
Qual è il tuo record nella velocità? E’ vero che riesci a sprigionare 2430W di potenza?
Sono stato detentore del record del mondo juniores per ben 12 anni sui 200metri lanciati con il tempo di 10.27. Ora ho il record italiano, imbattuto col tempo di 10.18. Per quanto riguarda i Watt di potenza, per intenderci circa 77 km orari di picco, e sì è vero, ho raggiunto i 2430 fatti sul ciclomulino.
Con tutti i tutti questi Watt non hai mai pensato di confrontarti con i tuoi colleghi su strada?
Beh se ti devo dire la verità io vincevo su strada fin da bambino. Correvo in toscana con l'Uc Aretina. I miei avversari della domenica si chiamavano Petacchi e Bettini e difficilmente mi battevano. Poi però le strade si sono divise io mi sono specializzato per vincere le olimpiadi di Barcellona 1992. è stato il tempo poi a fare il suo percorso.
Cosa ne pensi del passaggio di alcuni tuoi colleghi, come Theo Bos, dalla pista alla strada. Come cambia la preparazione in questa fase di passaggio?
Theo Bos secondo me ha fatto bene perche ha visto che non era più vincente e cosi facendo ha trovato nuovi stimoli. Da Pista a Strada la preparazione è totalmente differente, bisogna riprogrammarsi.
Quale disciplina della pista preferisci? Come si differenzia la preparazione di gare come il Keirin piuttosto che gare come lo Scratch?
La mia disciplina, quella che sento più mia è la velocità. Al Keirin mi ci sono adattato e ho ottenuto lo stesso grandi risultati nel tempo.
Che carico usi nello Squat e su panca?
230kg di Squat libero è il mio massimale. Accosciata si intende su panca e il mio massimale è 175kg
Hai fatto pace con Gane dopo il litigio dei mondiali del 2000? No non ci siamo più rivisti
Barcellona 1992-Pechino 2008. 16 anni di differenza dalla sua prima alla sua ultima Olimpiade. Come si affronta mentalmente un’olimpiade?
Le olimpiadi sono il sogno di ogni atleta. Io dico sempre ad un giovane che può fare 30 mondiali ma se non riesce a fare un olimpiade non si riesce a capire il vero valore dello Sport. Ogni olimpiade mi ha insegnato tanto. Barcellona mi ha messo di fronte all'inesperienza. Atlanta alla convinzione di vincere. Sidney la consapevolezza di aver fatto tutto e Pechino determinazione e convinzione di vincere.
Cosa hai provato al quarto posto di Barcellona?
A Barcellona sapevo di aver fatto un numero importante ma me ne sono reso conto negli anni successivi.
Da quando cambiarono i vertici della federazione, la pista è tornata ad essere strategica nei programmi e tu, Roberto, sei stato richiamato nel gruppo che conta. Anche perché, nella velocità, eri l'unico italiano ancora in grado di competere a grandi livelli. Cosa hai provato dopo due anni di sgomitate a ritornare al successo e riprenderti nazionale e olimpiadi?
Sicuramente ho perso gli anni migliori della mia carriera, ma alla chiamata di Martinello e di Rocco non mi sono tirato indietro. Avevo la cattiveria di dire al mondo intero io ci sono, Chiappa c'è e di dimostrare che Chiappa era tornato più forte di prima. E questa è stata la mia vera forza per fare Pechino.
Chi ti ha convinto a tenere duro?
La mia famiglia, mia moglie in primis
Quali erano le aspettative pre-Olimpiade?
La medaglia, ma esserci è stata una grande soddisfazione.
Cosa vuol dire smettere col ciclismo agonistico?
Se devo dirti la verità sono oramai 10 anni che dico ora smetto poi sono sempre qui, la passione va al di là di tutto. Sicuramente il giorno che deciderò di smettere è perché non mi diverto più. Ho visto delle cose vergognose che nello sport non devono esserci. Io sono un ragazzo con un carattere particolare poco diplomatico e queste cose mi facevano male. Ma poi riflettendoci ci sono ancora anche se ormai solo in campo italiano.
Gli amici però restano in campo internazionale, vero Roberto?
Si ovvio. Io ho sempre cercato di farmi voler bene dalla gente e sono stato sempre disponibile con tutti. Troppo alle volte, ma io sono cosi.
E anche per questo che i tuoi tifosi ti rispettano, giusto?
Si, l'affetto della gente e la forza dei miei risultati. Non è facile stare ad alti livelli come lo sono stato io per più di 6 quadrienni olimpici. Non so quanti nel ciclismo l'hanno fatto
Riesci a vedere un Roberto Chiappa con incarichi nella federazione?
Si credo che 25 anni di esperienza non si buttano al vento ma dovranno mettermi in condizioni di lavorare perche io sono un vincente.
Ciao e grazie Roberto!! Grazie a te
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