...."all'VIII Congresso di Radicali Italiani di Chianciano, Rudra Bianzino ci ha raccontato la drammatica vicenda che ha coinvolto lui e la sua famiglia. Rudra, studente liceale, sedicenne, è rimasto solo, senza padre, senza madre.
Il padre, Aldo, nonviolento, artigiano, amante della natura, è morto nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 2007 in circostanze ancora da chiarire, poche ore dopo l'arresto per coltivazione e detenzione di marijuana. Le cronache parlarono inizialmente di decesso per un malore naturale. Ben presto, si capì, però, che forse le cose erano andate diversamente.
Un primo esame mise in evidenza lesioni agli organi interni, presenza di sangue in addome e pelvi, lacerazione epatica, lesioni all'encefalo, a fronte di un aspetto esterno indenne da segni di traumi. Una seconda autopsia, del novembre 2007, accreditò la tesi della rottura di un aneurisma cerebrale. Pur accettando l'ipotesi del medico legale, si affermò che l'emorragia cerebrale potesse essere stata causata da un forte stress di tipo fisico con improvviso rialzo della pressione.
Prima di ascoltare la testimonianza di Rudra, al congresso radicale è stato proiettato un video con un'intervista delle Iene alla! madre, Roberta Radici. E' probabilmente l'ultimo documento lasciatoci dalla compagna di Aldo. Il dolore ha, infatti, infierito sul suo corpo già malato. Roberta non ce l'ha fatta. Si è spenta affidando a noi l'impegno a chiedere verità e giustizia sulla morte di Aldo.
Domani, 11 dicembre ci saranno Emma Bonino e Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, al presidio davanti al tribunale di Perugia per chiedere che venga fatta piena luce sulla morte di Aldo Bianzino. La mobilitazione, fissata per le 8:30, é organizzata dai Radicali italiani e dal comitato "Verità e giustizia per Aldo" con la partecipazione degli amici di Beppe Grillo di Perugia.
C'é un filo rosso che lega il caso di Aldo Bianzino a quello di Stefano Cucchi, entrambi morti in carcere a causa del proibizionismo. Entrambi i casi dimostrano come il proibizionismo sia il vero crimine di questo paese perché affolla le carceri, crea vittime innocenti, come Rudra.
Vorrei il tuo aiuto per far diventare questo caso nazionale, per chiedere che si parli di proibizionismo, malagiustizia e sovraffollamento delle carceri. Per farlo, abbiamo bisogno del tuo sostegno. "......
Mario Staderini ________________________ Segretario di Radicali Italiani
CAMPIONATO SERIE D GIRONE D - 16^ Giornata Arena Garibaldi, Stadio Romeo Anconetani di Pisa
PISA - CECINA 1-0
Da Pisa Michele Bufalino
PISA: Bercigli; Papa, Guzzo, Bizzotto; Laezza, Vagnati (11' pt. Caleri), Porro (15' st. Pasciuti), Chiesa, Talignani; Francesconi (28' st. Bonuccelli), Cantoro. All. Cuoghi. CECINA: Cattenari; Fioretti, Vivaldi, Capone, Gagliardi; Pereyra (44' st. Vanni Giac.), Cammarosano, Piombino (41' st. Sbravati); Rovella, Del Bono, Nanouche (41' st. Balestracci). All. Pagliuca. Arbitro: Falzone di Palermo. Marcatore: 47' pt. Chiesa. Note: Ammoniti Pereyra, Piombino, Guzzo, Del Bono, Pasciuti, Capone. Espulso al 45' Cammarosano e al 48' st Papa per doppia ammonizione.
PISA - Quarta vittoria di fila per la squadra di Stefano Cuoghi, quarto gol in tre partite del gioiellino Chiesa, imbattibilità e difesa granitica che non prende goal da 352 minuti e con Cuoghi ha mantenuto, nella sua gestione, la propria porta inviolata in 4 occasioni su 5. Deciso cambio di registro per i neroazzurri, dalla gestione Indiani a quella Cuoghi sono cambiate tante cose. Sorprende poi che la difesa a 3, che talvolta si trasforma a 5 con l'arretramento dei due fluidificanti, abbia subito meno gol della difesa a quattro, mentre la squadra ha mantenuto la sua identità offensiva. Ottimo lavoro.
PRIMO TEMPO - La partita si complica subito per il Pisa. Al minuto 11 è Vagnati che deve subito lasciare il terreno di gioco per un infortunio alla schiena. Tocca a Caleri subentrare svolgendo un ottimo compito in mediana. Pur non avendo mai giocato, Cuoghi ha sempre apprezzato il lavoro di Caleri dicendo nelle settimane scorse che sarebbe stato il primo giocatore confermato per la prossima stagione in caso di promozione. La prima occasione pericolosa per il Pisa è proprio di Caleri, che al 32' calcia di sinistro da fuori area spedendo alto. Si è dovuto aspettare così tanto per vedere un tiro verso la porta. Tre minuti più tardi una discesa di Talignani porta al cross il terzino originario di Parma. Porro svetta ma devia a lato. Il primo tempo è ricco di tensioni nelle due panchine, al 42' viene espulso un magazziniere del Pisa. Subito dopo una punizione di Rovezza scalda i guantoni di Bercigli che si distende ottimamente sventando il pericolo. Verso la fine della prima frazione di gioco accade il fattaccio. Cammarosano irrompe e commette fallo al centro del campo. Forse è eccessiva la decisione del direttore di gara che lo manda direttamente negli spogliatoi. Il numero 4 del Cecina si dispera e non vuole abbandonare il campo, venendo trattenuto da 3 persone per impedire che andasse a dir la sua all'arbitro. Si scaldano ancora di più gli animi nelle due panchine. Cuoghi a fine partita dichiarerà che l'allenatore del Cecina Pagliuca ha offeso i neroazzurri dal primo all'ultimo minuto di gioco. Proprio nei minuti di recupero del primo tempo arriva la rete di Chiesa. Talignani con la solita discesa sulla fascia si porta al cross, la palla arriva a Laezza dopo una respinta ma cicca la sfera che arriva sui piedi dell'argentino. Il numero 11 pisano calcia di prima intenzione e trova il pertugio giusto per la rete del vantaggio. Finisce così, non senza qualche discussione, il primo tempo.
SECONDO TEMPO - Seconda frazione un po' più povera di contenuti. Al 13' una punizione di Piombino viene deviata ottimamente da Bercigli, sulla respinta è Papa a immolarsi impedendo il gol degli ospiti. Al 25' Cantoro prova una conclusione da fuori area ma trova i guanti di Cattenari che devia prima sulla traversa e poi fuori. Alla fine del secondo tempo è Papa ad essere espulso altrettanto esageratamente dal direttore di gara che ristabilisce la parità numerica in campo. C'è anche il brivido finale con una punizione di Piombino che batte Bercigli, rimasto immobile, ma termina fuori. Il Pisa consolida il primato in classifica con 34 punti, due in più del Fossombrone vittorioso Sabato a Ponsacco.
24 NOVEMBRE 2009 , PALAZZO CHIGI: CONSEGNATA ONORIFICENZA DI CAVALIERE DI GRAN CROCE A GIANFRANCO ANTOGNOLI
Nella foto : Gianfranco Antognoli e Gianni Letta
..." IL 24 Novembre, alle ore 18, a Palazzo Chigi, Gianfranco Antognoli è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce con una cerimonia presieduta dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta. E’ il primo fra gli Ordini nazionali ed è destinato a "ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.". Il Presidente della Repubblica è Capo dell'Ordine, retto da un Consiglio composto da un Cancelliere e sedici membri. L'Ordine è suddiviso nei seguenti gradi onorifici: Cavaliere di Gran Croce, Grande Ufficiale, Commendatore, Ufficiale, Cavaliere.. I colori dell'Ordine sono il verde e il rosso. Solo venti gli italiani insigniti del titolo. Accanto Gianfranco Antognoli: Leonardo Gallitelli, Giuseppe Modenese, Giacomo Leopardi, Pier Giorgio Lignani, Massimo Massella Ducci Teri, Ilario Pagani, Ernesto Paolillo, Piero Tacconi, Lucio Todaro Marescotti, Francesco Basso, Emilio Zanetti, Tommaso Gozzetti, Furio Pasqualucci, Gianfranco De Bosio, Rodolfo Masto, Paolo Grossi, Enzo Moavero Milanesi, Adriano Ossicini, Paolo Rossi Monti."....
Nella foto : I Cavalieri di Gran Croce Gianfranco Antognoli e Piero Tacconi ; al loro fianco le rispettive consorti, Giovanna Antognoli ed Ariana Tacconi. Al centro, l' ambasciatore Norberto Cappello, già capo del Cerimoniale di Palazzo Chigi .
Di Admin (del 02/12/2009 @ 20:29:37, in ANNIVERSARI, linkato 3489 volte)
Con l’uscita natalizia il periodico trimestale, Amici del Cervello, edito dall’Atorn, Associazione Toscana Ricerca Neurologica compie un anno.
Un interessante intervista all’Assessore Regionale al Diritto alla Salute Enrico Rossi e un focus sulla situazione della malattia di Parkinson nel mondo, sono due delle tante notizie, informazioni e curiosità che si possono trovare su questo numero. Il periodico “Amici del Cervello News”, è un magazine, diretto da Fabrizio Diolaiuti, volutamente retrò che fa il verso alla vecchia Domenica del Corriere e che ha come scopo quello di divulgare, in modo chiaro e comprensibile a tutti, le problematiche legate al nostro cervello: dal semplice mal di testa all’ictus. La copertina è firmata dal pittore Lorenzo Frigeri. Per la rubrica “Il Cervello del Capo” è presente un’intervista ad Antonio Madonna, imprenditore.Per quanto riguarda i contributi dei collaboratori, il Dottor Federico Mayer ci spiega la struttura, il funzionamento e le molteplici potenzialità di MEMOS 2, un robot per la riabilitazione dell’arto superiore; la cantante e Musicoterapista Daniela Dolce ci introduce alla Musicoterapia, raccontandoci la sua importanza per il benessere del corpo e della mente. Come in ogni numero, c’è lo spazio per un’associazione: protagonista del numero natalizio di “Amici del Cervello” è l’Associazione Diabete Versilia, che attraverso le nostre pagine presenta le sue numerose attività. Ancora una volta il Direttore Scientifico Ubaldo Bonuccelli risponde alle domande dei lettori (info@atornweb.it), e il Presidente Gianfranco Antognoli aggiorna sulle attività dell’Atorn e gli sviluppi della Ricerca. Continua in questo numero la presentazione del Comitato Scientifico dell’Atorn con la scheda del Dottor Roberto Massetani. Non mancano le ormai famose rubriche “Libri cervello”, “Cibo e cervello” curata da Ciro Vestita, “Ironia e Cervello” scritta da Ettore Borzacchini, e la pagina dei “Saluti degli Amici” con gli estratti di Marcello Lippi, Beppe Bigazzi, Rosanna Lambertucci, Dario Cecchini, Matteo Viviani, Pier Luigi Rossi, Fabio Picchi, Red Ronnie, Niki Giustini, Graziano Salvadori, e molti altri ancora. Abbonarsi ad “Amici del Cervello News” è molto semplice: basta compilare con i propri dati il coupon presente nell’ultima pagina della rivista, e fare il versamento alla posta o in banca, sul numero di c/c indicato. L’abbonamento alla rivista da diritto all’iscrizione diretta nei Soci Atorn. E’ inoltre possibile acquistare i numeri singoli presso Libreria Lungomare (Viareggio), Diffusione del Libro (Lido di Camaiore), e Edicola Maria Cristina Carducci, via Italica 321 Lido di Camaiore.
Per ulteriori informazioni visitare il sito atornweb.it, o contattare il numero 340-8745775.
PONTEDERA - È una sfida tutta pisana quella che si è giocata allo stadio Ettore Mannucci di Pontedera. Di fronte due compagini che hanno vissuto il miglior periodo della storia intorno agli anni '80 e 90', quando il Pisa militava in Serie A e vinceva due Mitropa Cup, arrivando in semifinale di Coppa Italia, e il Pontedera vinceva il Torneo Anglo-Italiano e batteva la nazionale di Arrigo Sacchi nel '94. Due squadre accomunate anche dal dolore. Si è giocato col lutto al braccio, minuto di raccoglimento dedicato alle vittime del disastro aereo di Pisa del 24 Novembre, nel quale sono scomparsi i cinque uomini dell'equipaggio del C-130 dell'Aereonautica militare.
PRIMO TEMPO - Sostenuta da circa 2000 tifosi pisani al seguito in trasferta, la squadra di Stefano Cuoghi ha giocato una gara ordinata ed equilibrata, senza le solite sbavature difensive. Al via è subito il Pisa a passare in vantaggio. Dopo solo un minuto, Vagnati mette in mezzo per Carparelli, scattato in posizione regolare, che mette in mezzo per Chiesa. A porta vuota è facile per l'argentino insaccare la rete dell'1-0. Il Pisa si difende bene, qualche volta la difesa tentenna ma regge. Al 27' occasione per il raddoppio. Carparelli inventa d'esterno una volée per Cantoro, che colto di sorpresa cicca malamente. Due minuti dopo, è sempre Cantoro a battere una punizione facilmente bloccata da Poli. Al 30' ancora l'attaccante neroazzurro si trova sui piedi un pallone invitante e calcia al volo da posizione defilata sfiorando nuovamente il raddoppio. Al 32', episodio che ha fatto e farà discutere: Carparelli cade in area di rigore, ci sono dei dubbi se fosse stato toccato o meno, ma l'arbitro lo ammonisce. Le ultime occasioni sono dei padroni di casa. Al 35' Lenzini fa partire un traversone per Checchi, ma il colpo di testa finisce a lato. Al 44' Giani calcia al volo da fuori area ma la palla viene deviata e finisce a lato. Sul successivo calcio d'angolo il colpo di testa di Ferrini è debole e parato da Bercigli. Finisce così la prima frazione.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa, dopo pochi secondi Ceccarelli va al tiro per un errore di Bizzotto che si fa rubare il pallone, palla fuori. Al 5' una punizione di Cantoro costringe all'intervento Poli che devia in angolo. Proprio Cantoro lascia il posto a Francesconi, l'ex di turno, che contribuì ad una promozione del Pontedera dall'Eccellenza ai Dilettanti. Proprio Francesconi cade in area di rigore esattamente come Carparelli nel primo tempo, ma stavolta l'arbitro non ammonisce il giocatore, diverso il metro di giudizio che farà polemizzare il Presidente del Pisa 1909 Battini a fine partita. A pochi minuti dal termine il Pontedera gioca la carta Arrighini, sacrificando il difensore Ceccarelli. Andrea Arrighini ha già segnato nel derby contro il Ponsacco della scorsa stagione e andava alla caccia del suo primo gol stagionale contro la squadra della sua città, il Pisa. Ma invece di arrivare il gol del Pontedera, è arrivato il raddoppio dei neroazzurri. È Chiesa, ancora una volta a dettare magistralmente i tempi tra il centrocampo e l'attacco, a imbeccare proprio sul filo del fuorigioco Francesconi, che chiude la triangolazione con Carparelli. È un gol fotocopia di quello del primo tempo. A porta vuota il numero 10 del Pisa chiude i conti sul 2-0. Il Pisa termina il mese di novembre in cima alla classifica con 31 punti, con due lunghezze di vantaggio sul Fossombrone.
Calciopoli: cerchiamo di fare il punto della situazione ad oggi. Precisiamo.I filoni dell’inchiesta che riguarda il più grave scandalo dello sport italiano,sono due. Due dibattimenti ancora aperti e che cercano fra mille difficoltà di procedere speditamente per evitare possibili prescrizioni oltre che certissimi buonismi dovuti al naturale trascorrere del tempo,direbbero gli amanti dei girotondi…. Il filone del rito abbreviato richiesto come noto da Giraudo che è l’imputato principale, poi anche da Lanese,Gabriele,Dondarini,Cassarà,Pieri,Rocchi,Baglioni, Messina,Griselli e Foschetti, 11 persone in totale,è arrivato alla penultima udienza.Si avvicina quindi al dunque ,alla sentenza .La prossima udienza è stata fissata per il 14 dicembre ove si ascolteranno le repliche dei pm ed anche delle parti civili.Poi la camera di consiglio per la sentenza.Ricordiamo che per questi imputati l’accusa a suo tempo, era l’11 maggio, formulò richieste pesanti che andavano da un minimo di un anno ai 5 anni richiesti per Giraudo.Ricordiamo anche che il rito abbreviato prevede in caso di condanna lo sconto di un terzo della pena.Questo dibattimento ha subito un leggero ritardo essendo prevista la camera di consiglio in un primo momento per metà Novembre.Comunque al massimo si andrà a gennaio 2010 per conoscere le decisioni del gip Eduardo De Gregorio decisioni che potrebbero dare importanti indicazioni per l’altro filone quello del processo principale contro Moggi e gli altri 23 imputati , processo in avanzata fase dibattimentale di fronte al Collegio tutto al femminile presieduto da Maria Teresa Casoria. E qui cominciano i problemi.Perchè tutto il lavoro finora svolto potrebbe andare a monte ed addirittura si potrebbe ripartire da zero.Che cosa è accaduto?Un fatto assai inconsueto a dire il vero.Una richiesta di ricusazione da parte dei pubblici ministeri contro il collegio giudicante diretto dalla Casoria.Un fatto raro.E perché è accaduto questo? Diversi segnali a dire il vero c’èrano già stati.E pensare che all’inizio del processo si gridava da più parti alla novità assoluta, alla imparzialità che ne sarebbe derivata dal fatto che a guidare un processo così importante e seguito-uhei si parla di calcio eh, fossero delle donne e per di più estranee del tutto all’ambiente , al mondo del calcio .Altro che imparzialità,invece, hanno detto i pm.In diverse occasioni del dibattimento infatti dalla voce del Presidente Casoria erano uscite delle frasi di insofferenza del tipo…..si perde tempo…ci sono processi più importanti che attendono…insomma sembrava quasi che –hanno rilevato i pm- che si fosse in aula per perdere tempo.Da qui la richiesta di ricusazione del collegio giudicante una richiesta che dovrà essere valutata a giorni ,il prossimo 21 dicembre, dalla settima sezione penale della Corte di Appello di Napoli.Insomma quelle frasi del tipo “ inutile che perdiamo tempo” hanno indotto i pubblici ministeri a credere che la Casoria si prevenuta circa l’argomento Calciopoli,e possa essere parziale nelle decisioni.Un fatto come detto, raro .I due PM Giuseppe Narducci e Stefano Cautano si sono convinti che vi sia un totale disinteresse della Presidente nei confronti dell’argomento dibattuto e che questo disinteresse possa poi tramutarsi in un giudizio formatosi per partito preso.Non è una cosa da poco.Se le tesi dei PM fossero accolte dalla Corte di Appello, il processo salterebbe in aria e si ricomincierebbe da capo con probabilissima intervenuta prescrizione .Ma non finisce qui, c’è anche un procedimento disciplinare che potrebbe essere preso nei confronti del Collegio presieduto dalla Casoria da parte della Procura generale presso la Cassazione .Ricordiamo infatti che le parti civili vennero in un primo momento escluse dal dibattimento salvo poi essere riammesse dopol’ intervento di una sentenza della Cassazione .Cassazione che definì come abnorme l’esclusione delle parti civili dal procedimento. In dibattimento la Casoria era il 13 ottobre pare abbia detto:” non possiamo non rispettare obtorto collo, la sentenza della Cassazione”. Un obtorto collo di troppo.Un pregiudizio evidente nei confronti dell’accusa per i pm.Una ulteriore conferma di un pregiudizio, così hanno pensato i PM e quindi la richiesta di ricusazione.A breve sapremo. E i dibattimenti ? Vanno avanti ma sussulti eccessivi non ve ne sono stati.Però qualcosa di interessante è uscito,e,figurarsi come deve essere stato accolto dal collegio al femminile Vediamo.Si sono succeduti,fra gli altri, gli interrogatori dei vari Zeman,Enrico Variale,del guardalinee Barbini,diVieri, di Manfredi Martino.. Zeman ha ribadito i suoi concetti..Moggi ha impedito lo sviluppo della mia carriera..le mie denuncie sul caso doping che coinvolse la juventus mi sono costate la carriera, Moggi ha interferito sulle mie panchine e via di questo passo..di rimando Moggi: Zeman non sa allenare e lo denuncio”.. Cristian Vieri: calciopoli fu creata per mandare la Juve in B ho un documento che lo prova..si riferisce ad una clausola che doveva essere firmata dai giocatori dell’Inter che impediva loro di rivelare un piano Moratti-Telecom di eliminare penalizzandole le squadre più forti dalla Serie A per creare un ciclo Inter. Questa tesi ha talmente entusiasmato il suo legale da spingerlo addirittura ad ipotizzare la possibile riapertura del processo disciplinare di fronte alla giustizia sportiva per far ritornare gli scudetti al loro posto. Siamo quasi al delirio paranoico… . Fantasiosa la tesi delle palline ammaccate e riconoscibili tesi espressa da Manfredi Martino fino al 2006 nella segreteria della CAN.Martino ha ribadito in dibattimento che nella stagione 2004/2005 il sorteggio di alcune non meglio precisate gare fu manipolato.Alcuni foglietti che avevano stampato il nome del direttore di gara furono inseriti in palline ammaccate e quindi facilmente riconoscibili.al momento del sorteggio.Lo stesso Martino si è ancora spinto più in là confermando in aula che i designatori Bergamo e Pairetto gli dissero della richiesta formulata loro da Carraio perché vi fosse una particolare attenzione su Lazio e Fiorentina,perché non cadessero in B. Questo è lo stato dell’arte attuale. Tempo che lenisce,collegio giudicante poco attento alle vicende dibattute se non già con pregiudizi,possibilità di ricominciare tutto dall’inizio , addirittura ipotesi fantasiose di documenti segreti, ed attenzione del pubblico francamente ai minimi termini. Che accadrà di questi processi ? Scommettiamo che la pena più dura-ricordiamo che si parla di accuse,le più pesanti, di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, non supererà i 10 12 mesi ? In chiusura , mentre un dibattimento quello del rito abbreviato al massimo a Gennaio vedrà la sua conclusione,e l’altro il filone principale rischia seriamente di saltare in aria, ce n’è un terzo che deve ancora iniziare..e riguarda l’arbitro internazionale Massimo De Santis .Il gup Alfredo Guardiano lo ha rinviato a giudizio anche lui per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva.Prima udienza prevista per il prossimo 22 dicembre. Nel frattempo,altro segnale importante si è concluso con una assoluzione il processo sulle plusvalenze di bilancio per il periodo juventino della triade Moggi Bottega Giraudo.Plusvalenze legate alla compravendita di giocatori.Pensate i legali bianconeri avevano chiesto una pena pecuniaria in risposta alle richieste dei pm 3 anni per Moggi e Giraudo e 2 per Bottega.Invece il giudice Cibinel ha assolto sia i tre che la Juventus.
E dov’è lo scandalo ? (SIC!)
Il video completo sul tema è visibile all'interno dell'ultima puntata di SPORT & SPORT , il videomagazine di VideoNewsTV, al link:
Di Admin (del 28/11/2009 @ 20:56:12, in CALCIO PISA, linkato 2133 volte)
Pisa: Per la risalita si passa da Pontedera
1955, 1957, 1996, 2009:Pontedera spartiacque tra la crisi e la rinascita.
Pontedera segna uno snodo fondamentale della storia del Pisa. Ogni volta che il Pisa è sprofondato nel calcio dilettantistico, Pontedera è stata un'importante tappa per il rilancio del calcio neroazzurro. 1955: Gli anni '50 sono stati anni difficili per il Pisa Sporting Club. Solo nel 1952 il Pisa partecipava al campionato di Serie B. Quell'anno segnò l'inizio di una tragica discesa fatta di retrocessioni. Il Pisa si ritrovò in Serie C e per due stagioni tentò di risalire nel campionato cadetto. Al fallimento sportivo di quegli anni si rischiò il fallimento economico. Nel 1953 più volte venne staccata la luce nella sede sociale di Palazzo Roncioni, e il Presidente Ciaranfi non trovò l'aiuto di nessuno. Ecco dunque che con la peggiore difesa del torneo il Pisa retrocesse in IV serie nel 1953-54. Nel 1955-56, in piena crisi, lo Sporting retrocesse fino al campionato di Promozione Toscana, compiendo il traguardo storicamente inglorioso della doppia retrocessione. Quell'anno il Pisa affrontò per la prima volta nella sua storia il Pontedera, non riuscendo a vincere né all'andata, né al ritorno. A Pontedera il Pisa venne fermato sull'1-1 con le reti di Taccola per i Neroazzurri e di Bubnich, su rigore, per i padroni di casa. A Pisa andò peggio, i neroazzurri furono battuti 2-0 con le reti di Cecchini e Salperi. 1957: Per ritrovare il Pontedera si deve aspettare una stagione, quella di Promozione, vinta dal Pisa a mani basse contro squadre provinciali: Marinese, Follonica, Ponsacco, Forcoli, San Prospero, Volterrana, tanto per fare un esempio. Dopo la doppia retrocessione, ecco la doppia promozione per il ritorno in IV serie dove torna anche il derby con il Pontedera. Stavolta le cose vanno in maniera diversa e i neroazzurri vincono due volte. Espugnato il campo dei padroni di casa per 2-1 (reti di Sicurani e Ricoveri per il Pisa, Bagatti per il Pontedera) e buona vittoria all'Arena Garibaldi per 1-0 nella gara di ritorno (ancora a segno Sicurani). Il campionato viene vinto con sette punti di vantaggio su Pistoiese ed Empoli, mentre il Pontedera si deve accontentare del quarto posto. 1996: Passano quarant'anni per ritrovare una sfida contro il Pontedera. Per entrambe le squadre è un incrocio d'epoche. Pisa e Pontedera si ritrovano dopo aver appena concluso il miglior momento calcistico della propria storia. Per i neroazzurri, in due anni la squadra di Gerbi e Posarelli si è trovata proiettata dall'Eccellenza alla Serie C2, dopo il fallimento nel 1994, a conclusione dell'epoca di Romeo Anconetani, di cui quest'anno cade il decimo anniversario dalla sua morte. Anche per il Pontedera è la fine degli anni d'oro. Sono state annate bellissime nelle quali ci sono state vittorie di prestigio, ovvero la conquista del trofeo Anglo-Italiano del 1985 a Livorno nella finale contro gli amaranto per 2-1 e la vittoria nel 1994 addirittura contro la nazionale di Arrigo Sacchi in amichevole. Nella gara arbitrata da Collina, i granata vinsero con reti di Aglietti e Rossi, mentre siglò il gol della bandiera l'azzurro Massaro. Quell'anno il Pisa vinse 2-1 in casa la gara di ritorno contro il Pontedera (reti di Minuti e Paolo Andreotti per il Pisa, mentre Bagnoli segnò la rete degli ospiti) mentre a Pontedera fu fermato sullo 0-0 nella sfida del girone d'andata. Da segnalare anche il doppio confronto in Coppa Italia, vinto dal Pontedera che all'andata perse 2-1 a Pisa e al ritorno vinse 2-0, risultato che fece passare al turno successivo di coppa i granata. 2009: Ed eccoci ancora qui, dopo tre fallimenti; il primo, sportivo, degli anni '50, e gli altri due finanziari, del 1994 e del 2009. Simbolo della risalita del Pisa può essere anche questa volta Pontedera, che è già simbolo di un altro aspetto importante del calcio pisano, la provincia. Dalla provincia pisana infatti proviene gran parte dei tifosi che riempiono gli spalti dell'Arena Garibaldi. È sempre stata una presenza importante storicamente per Pisa. E in amicizia, arriva quello che potremmo definire "il derby della provincia pisana". Per ospitare la gara di Domenica 29 novembre a Pontedera, sono stati spesi 3.500 euro dal Comune di Pontedera per noleggiare le tribunette che normalmente vengono utilizzate per il Gioco del Ponte. Tra i pisani, nel Pontedera gioca il giovane attaccante Andrea Arrighini, classe '90, ex scuola calcio Freccia Azzurra, che l'anno scorso ha deciso già un derby, quello contro il Ponsacco.
E’ stato un crescendo di emozioni l’incontro tra la Pistoiese ed il suo sponsor avvenuto stamani a mezzogiorno in punto.
La consegna della maglia a Vannino Vannucci, si colloca ben al di là di una mera cerimonia. E le parole di Fabio Fondatori (qui con il cartellone che annuncia la “rinascita”)sono eloquenti: “è grazie a Vannino ed agli altri imprenditori che hanno creduto possibile il progetto, che le maglie, più arancioni che mai, sono sempre fonte di passione per i tifosi della Pistoiese.
Un contributo tangibile ed importante, quello della Vannucci Piante, su cui si poggia il futuro arancione, che si dovrebbe sempre tenere a mente, nella gioia come nelle difficoltà, nelle esaltazioni e nelle contestazioni”. Dopo tanti anni di sponsorizzazione l’iniziativa è parsa davvero toccante e l’emozione e l’orgoglio di Vannucci ne sono la tangibile prova. All’evento erano presenti anche il diesse Mazzoncini e capitan Breschi. Da tutti un grosso “grazie” a Vannino, anche a nome dei tifosi della Pistoiese!
Il presidente della Holding Arancione srl, Andrea Bonechi ha reso noto stasera in una conferenza stampa tenutasi nei locali del proprio studio l’elenco dei soci al 21 Novembre 2009. Si tratta di 12 nominativi, per un totale di capitale sottoscitto e versato pari ad € 145.000.
Eccoli: Orazio Ferrari, Lelio Dario Di Sario, Luciano Bozzi, Fabio Fondatori, A.C. Capostrada Belvedere A.s.d., Associazione Industriali Pistoia, Angiolo Orsi Spadoni, NWG S.p.A., S.A. Giorgio Tesi Vivai S.S., Laura Cartei – Veronica Fochi, Sanavir SRL, Mario Cappellini.
Adesso deve riunirsi il CdA per deliberare il nuovo capitale sociale a seguito delle sottoscrizioni raccolte, per le quali è stato espresso per tutte il gradimento previsto dalla originaria delibera. Seguirà il deposito al Registro delle Imprese dell’elenco dei soci che saranno convocati a partecipare all’assemblea dei soci per deliberare sul rinnovo del consiglio di amministrazione, la nomina del collegio sindacale e per ricevere le doverose indicazioni per la nomina del nuovo Consiglio di Aministrazione della U.S. Pistoiese 1921.
All’incontro con i giornalisti, svoltosi in tarda serata, erano presenti, oltre Bonechi: il presidente Fondatori, il consigliere della Holding Vittorio Soldi e Lelio Dario Di Sario, socio della Holding. In buona sostanza è stato chiarito che il risultato, inferiore rispetto agli obiettivi iniziali, è anche da mettere in relazione alla gravissima crisi economica in atto che ha tutt’altro che risparmiato la realtà pistoiese. Dal risultato raggiunto, cui andranno sommati altri introiti tra cui, importante, quello degli sponsor, deriveranno ovviamente le strategie societarie. Intanto Bonechi e Fondatori ringraziano tutti coloro che si sono adoperati affinchè si determinassero le condizioni per la rinascita della Pistoiese.
CAMPIONATO SERIE D GIRONE D - 14^ Giornata Arena Garibaldi Stadio "Romeo Anconetani" di Pisa
PISA-CASTEL SAN PIETRO 3-0
PISA: Bercigli; Papa, Guzzo, Bizzotto; Laezza (38' st. Longo), Vagnati, Obodo, Chiesa (31' st. Porro), Talignani; Carparelli (27' st. Francesconi), Cantoro. All. Cuoghi. CASTEL S.PIETRO: Saputo: Pirelli, Siena, Gallinucci, Nicoletti; Semprini, Zotti, Cavina (25' st. Zucchini), Caprioni (8' st. Proia); Varallo (17' st. Fancello), Paterna. All. Lorenzo. Arbitro: Chieffi di Padova. Reti: 33' Carparelli, 43' Chiesa, 4' st. Chiesa Note: ammonito: Zotti. 4000 spettatori circa.
PISA - È tutto facile per i neroazzurri allenati da Stefano Cuoghi. Il Pisa conquista nuovamente la testa della classifica dopo questa vittoria 3-0 contro il Castel San Pietro. Gli ospiti, che sono ancora in cerca della prima vittoria in campionato, si sono dimostrati fino a questo punto la squadra-materasso del torneo, fanalino di coda con soli 7 punti in classifica. Dopo i 3 punti di Chioggia conquistati con una partita "allegra" da parte della difesa neroazzurra, oggi veniva affrontato il peggior attacco del torneo, e la porta stavolta è rimasta inviolata, non senza emozioni o difficoltà, spesso la squadra veniva presa in contropiede dagli ospiti, ma il Pisa è riuscito a contenere.
PRIMO TEMPO - Dopo soli cinque minuti arriva la prima occasione per il Pisa, Talignani colpisce di testa su un calcio d'angolo calciato da Chiesa, e Saputo si deve superare per respingere il pallone nuovamente in corner. Al 13' e al 15' occasioni per il Castel San Pietro. La più nitida è quella del quarto d'ora, quando Semprini riceve sulla fascia un colpo di tacco di Paterna, riesce a mantenere il pallone in campo e mette la palla in mezzo ancora per il numero 11 del Castel San Pietro; Semprini va al tiro ma Bercigli si distende mettendo la palla in angolo. Occasione ghiottissima al 23' per il Pisa: Vagnati penetra da centrocampo, scambia con Chiesa, che metterà lo zampino in ogni azione dei neroazzurri, e va al pallonetto disturbato dai difensori ospiti. La palla, a portiere battuto, si stampa sulla traversa, poi è Cantoro a lisciare la sfera non riuscendo a ribadire in rete. È il preludio al gol che arriva dieci minuti più tardi. Laezza guadagna metri sulla fascia e lancia un lungo traversone per Carparelli; lo stacco imperioso del centravanti del Pisa non lascia scampo alla difesa avversaria. È il gol dell'1-0. CHIESA SHOW - Va in scena allora il Chiesa-Show. Il numero 11 del Pisa, che già fino a questo punto aveva dettato i tempi di tutta la squadra si mette in luce abilmente al 40' offrendo un assist di testa per la corrente Talignani, che però spara di destro addosso al portiere. Un minuto più tardi un tacco al volo a servire Carparelli in posizione di offside. Finchè al 42' Chiesa raccoglie un pallone destinato a Cantoro e deposita in rete da posizione centrale proprio sotto la traversa. È il raddoppio.
SECONDO TEMPO - Nella ripresa Chiesa concede il bis. Dopo soli 3' un velo di Cantoro consente a Chiesa di trovarsi a tu per tu con un difensore e il portiere. Il fantasista salta il centrale del Castel San Pietro e con un gran destro a girare piazza il pallone sotto l'incrocio siglando il 3-0. Non è finita perché al 58' Chiesa spara ancora alto dopo una bella azione corale. Il Pisa potrebbe dilagare ma sciupa un altro paio di occasioni tra il 63' e il 65', di cui una clamorosa con Cantoro che spara fuori a portiere battuto. La partita termina 3-0 e grazie ai risultati dagli altri campi la squadra di Cuoghi raggiunge di nuovo la testa della classifica. C'è ancora da lavorare, ma per adesso il nuovo tecnico neroazzurro sta compiendo la sua missione.