Nei prossimi cinquant'anni ci saranno molte crisi, ma si risolveranno tutte.
Il futuro della terra si presenta sereno, e un giorno tutte queste difficoltà saranno dimenticate.
Di Admin (del 05/11/2011 @ 22:39:31, in GIORNALISTI, linkato 1690 volte)
“La scimmia vincerà il Pulitzer? Il giornalismo sportivo e le sfide dell’innovazione” (nella foto: stats-monkey)
Un convegno promosso da Unione stamsportiva italiana (Ussi), Associazione stampa toscana (Ast) e Libertà di stampa-diritto all’informazione (Lsdi)
(Museo del Calcio di Coverciano, Firenze, lunedì 14 novembre 2011)
Ore 10 • Saluti – Paolo Ciampi, presidente Ast - Luigi Ferrajolo, presidente Ussi - Pino Rea, coordinatore Lsdi • La scimmia e il Pulitzer: Introduzione di Raffaele Mastrolonardo, autore con Nicola Bruno di “La scimmia che vinse il Pulitzer. Personaggi, avventure e (buone) notizie dal futuro dell’informazione” • Il giornalismo di fronte al futuro digitale. Affidabilità e costruzione del senso. Analisi generale dei problemi e delle opportunità per il giornalismo - Vittorio Pasteris, giornalista e docente di editoria multimedia all’Università di Torino • Nuovi strumenti per l' informazione sportiva/1. Una panoramica degli strumenti specifici in costruzione per il giornalismo sportivo online. Ore 11,30 – Coffee break • Nuovi strumenti per l' informazione sportiva/2. Le opportunità offerte da social network e microblogging (Twitter, Facebook, Skype, ecc.) - Carlo Felice Dalla Pasqua, caposervizio di Gazzettino.it • Un nuovo giornalista sportivo? L' identità professionale e le nuove ''praterie'' dell' informazione (giornalismo dei tifosi, microblogging, social network) - Paolo Butturini, giornalista della Gazzetta dello Sport, segretario Associazione stampa romana • L' informazione che arriva dal brand: giornalismo sportivo senza giornalisti? Fabrizio Rossini, vicedirettore Lega Pallavolo serie A, responsabile Comunicazione e campionati • Decaloghi e carte. Indicazioni per un buon giornalismo sportivo - Guido D’Ubaldo, giornalista del Corriere dello Sport, responsabile Commissione sport del Consiglio nazionale dell’ Ordine dei giornalisti • Il sindacato e le nuove forme di giornalismo – Franco Siddi, segretario generale Fnsi
Ore 13,30 – Light lunch
Ore 14,30 Barcamp: polemiche, proposte e conversazioni Ore 16 Conclusioni • Giornalisti con le palle. I cronisti sportivi fra innovazioni tecnologiche, tifosi, società sportive e grandi interessi economici
Nota – Il titolo è una parafrasi di “La scimmia che vinse il Pulitzer. Personaggi, avventure e (buone) notizie dal futuro dell’informazione”, il libro di Nicola Bruno e Raffaele Mastrolonardo, e si riferisce a Stats Monkey, “un software che scrive notizie di baseball alla velocità della luce e in un inglese impeccabile”.
Di Admin (del 04/11/2011 @ 12:33:24, in CALCIO, linkato 1884 volte)
Toma, Ventura e Conte. Da Pisa a Torino: La storia del 4-2-4
di Michele Bufalino
È arrivato il momento di analizzare e raccontare la storia di un modulo tattico che sta tornando in auge dopo molto tempo, il 4-2-4. Schema tattico storicamente inventato dalla grande Ungheria, si è poi perfezionato negli anni e ha fatto la fortuna del Brasile di Garrincha, Didì, Vavà e Pelè. Accantonato per evidenti limiti difensivi, è tornato a far capolinea in Italia a metà degli anni 2000 nel calcio minore, per poi, oggi, essere sotto gli occhi di tutti in Serie A. Ho seguito da vicino lo sviluppo di questo schema nelle ultime 7 stagioni e oggi parleremo un po' di tattica.
ANTONIO TOMA, DAL SALENTO A PISA - Ex fenomeno mediatico su youtube, famoso per i suoi filmati nel calcio minore dove scartava intere difese segnando gol a valanga, "MaraToma" si è poi ritirato dal calcio e ha intrapreso la strada di allenatore. A scommettere su di lui l'ex direttore sportivo del Pisa Gianluca Petrachi (oggi al Torino) che lo portò nella città toscana nel 2005-06 quando i neroazzurri viaggiavano in zona salvezza. Toma portò subito l'idea di gioco del 4-2-4, ancora acerbo, con l'idea di base di poter andare in porta e costruire l'azione in pochi secondi. Dopo la salvezza centrata col Pisa, Toma rimase senza contratto.
GIAMPIERO VENTURA - Due stagioni dopo, nel 2007-08, ancora una volta a Pisa, per un curioso caso, Giampiero Ventura portò il suo 4-2-4 a un livello più alto di quello di Toma. Con lui i neroazzurri sfiorarono la Serie A, venendo eliminati solo ai Playoff, ma eguagliando il record di vittorie in trasferta della Juventus nel campionato cadetto. Ventura poi esportò questo modulo di gioco a Bari, successivamente, dopo che Anche il tecnico Antonio Conte lo aveva utilizzato nella città pugliese. Infine oggi questo schema fa la fortuna del Torino, ai vertici del campionato cadetto.
ANTONIO CONTE - Ulteriore evoluzione, il gioco di Antonio Conte. Prendendo spunto dalle idee di Toma e Ventura, all'esordio da allenatore nell'Arezzo. Conte fece spesso viaggi in Salento, disquisendo di tattica con Toma e venendo a Pisa a prendere appunti sul gioco di Giampiero Ventura. Fu così che, quando nella stagione 2008-2009 divenne allenatore del Bari, Conte ingaggiò come allenatore in seconda prima, e curatore della fase difensiva poi, Antonio Toma. Nacque un'intensa collaborazione che portò il Bari al ritorno in Serie A dopo molti anni. Oggi Toma allena la primavera del Lecce, dove ancora pratica questo modulo di gioco. Conte invece ha proseguito nel perfezionamento dello schema, prima a Bergamo e poi a Siena, centrando altre 2 promozioni in A, per poi definitivamente consacrarsi a Torino, in questa stagione, come allenatore della Juventus.
L'IDEA DI GIOCO - Ma cos'ha di speciale questo modulo di gioco? Analizziamo la parte tecnica. Prima di tutto non esiste il rinvio lungo del portiere, l'azione parte sempre dalla propria area di rigore, dove l'estremo difensore passa il pallone ai due difensori centrali, che iniziano l'azione e smistano subito la palla. La difesa, bloccatissima, è composta da due centrali e due terzini bloccati, spesso adattabili come centrali. Non è un caso che Chiellini e Lichsteiner vengano impiegati in questo ruolo. A centrocampo due mediani a tutto campo, con un corridore e un giocatore più tecnico, che hanno il compito di effettuare rapide verticalizzazioni, o allargamenti veloci del gioco verso le due ali offensive. Le due ali spesso sono composte da un giocatore leggermente meno a trazione anteriore dell'altro, ma devono avere una grande capacità di resistenza e corsa, per tutta la partita. Infine i due attaccanti non sono semplici punte, ma giocatori che possono giocare palla a terra, spesso con uno-due veloci o veli improvvisi a favorire il secondo attaccante. Non è un caso che ieri la seconda rete della Juventus sia arrivata proprio su un rapido sviluppo di un uno-due rapido al limite dell'area di rigore. In fase difensiva spesso le due punte pressano i difensori, ma il pressing e il contropiede sono altre due armi importanti di questo modulo di gioco.
VARIAZIONI SUL TEMA E CONTROMISURE - Antonio Conte ha migliorato molto questa idea di gioco, spesso adattandola ad altri moduli, magari aggiungendo un uomo in più a centrocampo in un 4-3-3 come contro l'Inter, oppure un 4-1-4-1 espresso contro il Milan nella partita di Torino. Ci sono però dei limiti in questo tipo di gioco. Allegri in questo caso non seppe trovare la chiave di lettura della gara, subendo la Juve per tutta la partita. Ci sono almeno tre modi per contrastare o limitare questo sistema di gioco. 1) Questo schema è perfetto per partite a viso aperto contro squadre dello stesso livello o superiori. Non servono campioni ma interpreti. Eppure contro squadre provinciali e più chiuse questo sistema di gioco trova difficoltà a esprimersi perché si esalta proprio negli spazi aperti. Giocare in questo modo, magari sacrificando un po' il proprio modo di giocare è uno dei modi per contrastarlo. 2) Pressing alto. Le due punte devono pressare subito i difensori, proprio perché il gioco parte dalla propria area di rigori. In questo caso, nel gioco di Allegri, attaccanti passivi in fase difensiva sono dannosi per la squadra. 3) Limitare il gioco dei mediani, pressando insistentemente con un uomo a centrocampo uno dei due portatori di palla, porterà all'errore.
JUVE, DOVE PUO' ARRIVARE? - Questa Juve può andare molto lontano, sono convinto che lotterà fino alla fine del campionato per lo scudetto. Le variabili tattiche di Conte, che ha imparato e migliorato lo schema di Toma e Ventura, possono essere le chiavi di lettura in quegli scontri dove notoriamente questo schema è fallace. L'importante è credere sempre nei propri mezzi, come dice sempre Giampiero Ventura "se vogliamo possiamo". Un training mentale che anche Conte cerca di trasmettere ai propri ragazzi.
Di Admin (del 03/11/2011 @ 01:49:34, in CALCIO PISA, linkato 1367 volte)
ROMEO ANCONETANI nel suo studio ( Marzo 1982)
Sono già trascorsi 12 anni dalla scomparsa di Romeo Anconetani grande personaggio del mondo dello sport il cui nome è legato ai massimi splendori sportivi del Pisa
. Vi riproponiamo una clip tratta dal nostro archivio storico e pubblicata sulla nostra pagina di youtube due anni fa.
Di Admin (del 01/11/2011 @ 21:41:18, in INTERNET TV, linkato 1899 volte)
ABBIAMO RAGGIUNTO I TRE MILIONI DI VISITATORI !!!!!!!!
Per gli amanti delle statistiche, da zero a 1 milione di utenti dal 22-2-2007 al 8-3-2010
Da 1 milione a due milioni dall’8-3-2010 al 27-2-2011
Da due milioni a tre milioni dal 27-2-2011
Un grazie a tutti coloro ( oggi 1 Novembre 2011 appunto sono 3 milioni ) che via via nel tempo si sono collegati a Videonewstv.
Una crescita di ascolto notevole dal momento che il primo milione fu raggiunto dopo 1099 gg di programmazione, il secondo dopo altri 354 gg ed il terzo solo dopo altri 241 gg.
A Voi amici, da parte nostra la promessa di un impegno costante nel tentativo di migliorare il sito pur in presenza di un momento generale economico finanziario da far paura, che tocca in negativo soprattutto il mondo dell’informazione - diviso tra chi prospera con organici numerosi ed ancora più pingui contributi statali - chi vivacchia solo con contributi statali ( stampa di partito incurante delle effettive vendite in edicola) e tutti gli altri che NON HANNO alcuna fonte di entrata da parte governativa( come noi e tutte le altre iniziative come la nostra) pur avendo gli obblighi anche deontologici.
PRESENTATO AL “MELANI” IL NUOVO TECNICO ARANCIONE PAOLO INDIANI
Da Pistoia:Edoardo Desideri
Un uomo schietto, risoluto e di poche parole: così appare Paolo Indiani, terzo allenatore a sedersi sulla panchina della Pistoiese in questo burrascoso scorcio di campionato, la cui nomina era già stata anticipata nella serata di ieri, sebbene per l'ufficialità si sia dovuto attendere la conferenza di presentazione indetta per questo pomeriggio. Il cinquantasettenne tecnico originario di Certaldo, lo scorso anno protagonista di un dignitoso settimo posto alla guida della Lucchese proprio a fianco del nuovo Dg arancione Giovannini, ha fatto intendere di essersi già fatto un'idea di quali siano i problemi che attanagliano la squadra, dimostrandosi al contempo motivato e orgoglioso di poter lavorare in una piazza importante ed ambiziosa come quella di Pistoia. Anche lui, come Giovannini, ha stipulato un contratto che lo legherà alla Pistoiese fino alla fine della prossima stagione, con l'obiettivo dichiarato di fare quanto di meglio per concludere dignitosamente ed il più in alto possibile questo campionato, apparentemente compromesso, per poi puntare al ritorno in Lega Pro dal prossimo anno. Il nuovo allenatore è stato presentato alla stampa dallo stesso Giovannini che ha identificato fra i suoi punti di forza soprattutto l'esperienza e la capacità di rivitalizzare giocatori dati già per 'finiti'. Il direttore ha inoltre espresso parole di ringraziamento per il lavoro svolto da Alessandro Birindelli, la cui unica colpa è stata forse proprio quella di essere un allenatore esordiente chiamato a sbrogliare una situazione che richiedeva un apporto di grande esperienza di cui l'ex juventino era carente, e che invece può fornire una figura come quella di Paolo Indiani. Sulla stessa lunghezza d'onda si è dimostrato il Presidente Ferrari, che ai nostri microfoni dopo la conferenza si è espresso in maniera fiduciosa sul futuro della società e, nel ringraziare ed elogiare la figura dell'allenatore uscente, ha dichiarato di lasciargli aperta la porta della società per quanto riguarda il ruolo all'interno del settore giovanile a lui assegnato in estate.
Che fosse un'annata difficile lo si era capito già da diverse giornate, certo è che la (ormai ex) 'corazzata' Pistoiese in questo primo quarto di campionato ha navigato a vista, in balia delle onde fra un nubifragio e l'altro, senza riuscire a trovare una soluzione convincente per risollevarsi. L'ultima notizia, comunicata verso l'ora di pranzo agli organi di stampa, ed ufficializzata subito attraverso le pagine del sito dell'US Pistoiese 1921, riguarda la rottura del rapporto con Alessandro Birindelli, tecnico che aveva sostituito a sua volta il dimissionario Riccardo Agostiniani dalla quarta giornata. Assieme a lui se ne va anche l'allenatore in seconda, Luca Giannini, voluto fortemente dall'ex terzino di Empoli e Juventus, e che ha lavorato così a Pistoia per poco più di un mese
Dopo diversi risultati negativi (su tutti il pareggio interno col Forcoli, oltre alle due sconfitte a Sesto Fiorentino e in casa con la Bagnolese) suona strano che l'esonero arrivi proprio dopo una prova battezzata da tutti come 'convincente' in casa del Mezzolara, sebbene alla fine gli arancioni abbiano riportato un misero punticino dall'Emilia. E non crediamo sia affatto demagogico pensare che su tale decisione abbia influito, e non poco, l'arrivo del nuovo DG Paolo Giovannini, dato che già dopo la sconfitta interna ad opera della Bagnolese le immancabili voci di corridoio avevano già cominciato a far circolare alcuni nomi: primi fra tutti quelli di Giancarlo Favarin e di Paolo Indiani.
Entrambi i tecnici hanno infatti lavorato, e vinto, in più circostanze a fianco del nuovo Direttore Generale arancione: Favarin, classe 1958, ha compiuto con Giovannini lo storico salto nei professionisti al timone del Castelnuovo Garfagnana, vincendo la D nel 1999 e guidando successivamente la formazione giallo-blu ad un terzo e un ottavo posto nell'allora C2; dopo alcune esperienze meno esaltanti a Carrara, Fano, Olbia, Latina e Terni, (in cui ha collezionato in tutto 3 esoneri) il tecnico pisano è stato richiamato da Giovannini per risollevare le sorti del calcio lucchese, dopo il fallimento dell'allora Libertas nel 2008. Favarin ha così guidato i rossoneri ad un avvincente doppio salto fino alla Prima Divisione, per essere poi sostituito a campionato in corso proprio dall'altro nome sul taccuino:
Paolo Indiani. La collaborazione fra Indiani e Giovannini, invece, comincia a Massa nel 2003, e anche qui si parla immediatamente di doppio salto, con la formazione bianconera che grazie a due primi posti consecutivi arriva a disputare la C1 nel 2005. E' più lunga l'esperienza da allenatore di Paolo Indiani rispetto a quella del collega Favarin, dato che il cinquantasettenne tecnico valdelsano ha cominciato ad allenare prima dei trent'anni, conquistando due promozioni dall'Eccellenza con Castelfiorentino e Certaldo sul finire degli anni '80, ed allenando per quasi tutti gli anni '90 in serie D, con all'attivo due primi posti alla guida di Rondinella (1998-99) e Poggibonsi. Proprio in qualità di tecnico dei giallorossi Indiani approda fra i professionisti nel 2001, venendo però esonerato. Nel 2003 avviene l'incontro con Giovannini a Massa dove vince per la terza volta il campionato di D, bissando il successo anche in C2; da allora la sua carriera è fatta quasi solo di professionismo, con alterne forune, fra Grosseto, Lucca, San Giovanni Valdarno, Crotone e Foligno, con una curiosa doppia parentesi a Perugia, quando per due volte non arriva nemmeno a cominciare il campionato. Nel 2009 viene chiamato dal Pisa, costretto a ripartire dalla D, ma viene sostituito a campionato in corso da Cuoghi; quindi nel 2010 Giovannini lo richiama a sé, per sostituire Favarin a Lucca e, fra le mille difficoltà che guideranno i 'cugini' rossoneri ad un nuovo fallimento, riesce ugualmente a conquistare un dignitoso settimo posto in Prima Divisione.
Anche se appare meno probabile, resta comunque in auge, infine, la candidatura dell'ex bandiera Andrea Bellini, che oltre ad aver speso l'intera carriera vestendo la maglia arancione, proprio a Pistoia ha mosso i primi passi da allenatore, passando poi sulla panchina del Prato dove, pur perdendo la finale dei play-off contro la Carrarese, è riuscito a far approdare la squadra laniera alla Prima Divisione grazie al ripescaggio al termine della scorsa stagione.
Oltre a questo, sarà interessante sapere se l'allontanamento di Birindelli sia da considerarsi netto e definitivo o se, come molti si augurano, l'ormai ex allenatore tornerà semplicemente a ricoprire il ruolo di uomo immagine del nascituro settore giovanile, per il quale era stato ingaggiato dal presidente Ferrari in estate. La soluzione Birindelli, apparsa sul momento transitoria, aveva invece cominciato a sembrare definitiva dal momento dell'arrivo di Giannini in funzione di vice, e sebbene i risultati non fossero affatto migliorati, molti pensavano che l'assetto sarebbe stato mantenuto per evitare ulteriori stravolgimenti. Tuttavia le colpe di Birindelli sono poche, visto che peggior battesimo non poteva capitare ad un esordiente assoluto, chiamato a sbrogliare la situazione incomprensibile che attanaglia lo spogliatoio arancione.
Non ci resta dunque che attendere la conferenza stampa indetta per domani pomeriggio alle 14.00 dove prevedibilmente verranno sciolti tutti i dubbi, e sapremo finalmente chi è la figura a cui verrà affidato il compito non semplice di raddrizzare la stagione della Pistoiese, e al contempo di cominciare a lavorare in funzione della prossima annata, tenendo conto della promessa fatta in maniera abbastanza chiara da Paolo Giovannini di “Serie C nel 2013”.
Si comunica agli organi di informazione quanto segue:
"L'US PISTOIESE 1921 stabilisce in accordo con il Sig. Alessandro Birindelli e con il Sig. Luca Giannini, rispettivamente allenatore e allenatore in seconda della Prima Squadra, di interrompere nella data odierna il rapporto di collaborazione sportiva. La società ringrazia i tecnici per il lavoro svolto e augura loro le migliori fortune sportive, riservandosi di presentare alle ore 14.00, presso la sede sociale, prima della seduta di allenamento di domani il nuovo allenatore".
PISTOIESE: Gaffino, Cantoni, Paolicchi (73' Arzeo), Reccolani, Calanchi, Ceccherini, Stamilla, Ceciarini, De Gori (83' Cortese), Colombo, Hemmy (87' Scandurra). A disp: Lorenzi, Maresca, Bigoni, Ballerini. All. ALESSANDRO BIRINDELLI.
Arbitro: sig. MOLINAROLI di Verona, 1° assistente sig. LAUDONIO di Nocera Inferiore, 2° assistente sig.ra SPERANZA di Napoli.
Note: giornata grigia, campo in buone condizioni.
Spettatori 400 circa.
Al 4' della ripresa De Gori fallisce un rigore per la Pistoiese
Ammoniti: 43' Buscarini, 47' Arlotti, 79' Bazzani per il Mezzolara; 44' Colombo, 66' Reccolani, 91' Ceciarini per la Pistoiese
Angoli: 7-2 per la Pistoiese.
Recuperi 1'+'4.
BUDRIO (BO) – Non basta la determinazione messa in campo dall'undici di Birindelli al cospetto di un coriaceo Mezzolara: gli arancioni sprecano diverse buone opportunità, fra cui anche un rigore ad inizio ripresa quando uno spento De Gori si lascia ipnotizzare da Farné, e nonostante il gioco ritrovato, ed i complimenti a fine gara da parte dei padroni di casa, scivolano all'ultimo posto in graduatoria.
PRIMO TEMPO - La sfida a distanza fra gli ex sampdoriani Colombo e Bazzani rappresenta una buona fotografia del match: per impegno e agonismo ai punti la vincerebbe l'attaccante arancione, penalizzato tuttavia come il resto della squadra da una preoccupante mancanza di freddezza in fase di finalizzazione. Già dopo 2 minuti l'attaccante calcia da buona posizione sugli sviluppi di un corner, ma Farnè si rifugia nuovamente in angolo. Al 5' Hemmy cerca la conclusione da fuori area: bella l'intenzione ma il pallone supera di poco la traversa. La Pistoiese fa sul serio, e al 13' Colombo libera Stamilla in area con un delizioso assist di tacco, ma il tiro del centrocampista gonfia l'esterno della rete. Ancora Stamilla al 23' non è abbastanza scaltro da approfittare di un regalo del biancazzurro Semprini, finendo coll'appoggiare la palla di testa fra le braccia del portiere locale. Dopo 3 minuti Colombo calcia un rasoterra dalla distanza che termina centrale e ben controllato dal portiere; quindi al 37', ancora Colombo, conclude al volo da posizione defilata su assist di De Gori, senza trovare lo specchio della porta. Il primo tempo del Mezzolara, invece, è tutto in un paio di punizioni di Semprini su cui né Bazzani né i suoi compagni di reparto sono abili a trovare la deviazione vincente; e in un tiro centrale dello stesso Semprini al 35' controllato senza affanni da Gaffino.
SECONDO TEMPO - Dopo un primo tempo giocato a ritmi alti, è tuttavia ad inizio ripresa che per la Pistoiese si materializza la più ghiotta delle occasioni: su un cross di Colombo, Arlotti commette un'ingenuità colpendo il pallone con la mano. L'arbitro decreta la massima punizione, ma lo specialista De Gori calcia senza troppa convinzione e Farné manda in angolo. La Pistoiese non si lascia affossare dal contraccolpo psicologico e cerca di mantenere l'iniziativa, continuando a costruire senza però riuscire a pungere la retroguardia locale con la stessa intensità della prima frazione. De Gori cerca di riprendersi al 19' con un tentativo da fuori area che vola però alle stelle. Al 28' Paolicchi, autore di una buonissima prova per quanto impiegato nel ruolo di terzino, esce in preda ai crampi venendo sostituito da Arzeo. I padroni di casa decidono allora di osare qualcosa in più, e nel finale si procurano un paio di buone occasioni, ancora da calcio piazzato: al 33' Arseno spara alto in tuffo di testa deviando una punizione del solito Semprini. Quindi, al 41', ancora Semprini calcia a rete con la traiettoria che per quanto deviata non beffa l'attento Gaffino. Birindelli prova a mandare dentro Cortese per De Gori e Scandurra per Hemmy, mentre il tecnico dei bolognesi Benuzzi, curiosamente, termina la gara mantenendo intatto l'undici iniziale. Finisce 0 a 0, e paradossalmente proprio nella giornata in cui sia i dirigenti che i pochi tifosi arancioni al seguito della squadra hanno riconosciuto finalmente una prestazione degna di nota, la Pistoiese scivola in ultima posizione solitaria. Un incredibile testacoda rispetto alle opposte aspettative della vigilia, anche se interpretando le parole del neo DG Giovannini, pronunciate a fine gara, se gli arancioni riusciranno a dare seguito all'intensità di gioco mostrata questo pomeriggio i risultati cominceranno inevitabilmente ad arrivare.
Di Admin (del 30/10/2011 @ 20:36:29, in CALCIO, linkato 3632 volte)
Europa: Il declino del calcio italiano
di Michele Bufalino
Tempi di crisi, non solo economica, non solo a livello direputazione politica tra gli stati dell’unione. C’èun’altra Italia in crisi, quella del calcio. Un paese che per anni e anni è stato al centro dell’attenzione mondiale a livello di club e che adesso sembra piombato inuna caduta sempre più profonda.
C’ERA UNA VOLTA – Anni ’80, il calcio italiano, dopo il Mondiale del 1982, diventa un campionato spettacolare.Sono gli anni dei grandi campioni che fecero della Serie A il campionato più bello del mondo. La Juve di Platini,l’Udinese di Zico, il Napoli di Maradona, la Roma di Falcao, Il Pisa di Dunga, il Milan di Van Basten e Gullit,il Verona di Elkjaer.
AL VERTICE DEL RANKING - In due anni, dall’undicesimo posto del ranking Uefa 1983, l’Italia conquistò nel 1986il primo posto, rimanendoci fino al 1999. Dal 1985 al 2011l’Italia è stata la nazione, nella storia del ranking Uefa, ad essere rimasta più a lungo nella fascia delle nazioni più potenti d’Europa, per un totale di ben 26anni. Nessuno ha fatto meglio di noi. L’assoluto prestigio e fama che il nostro calcio si era guadagnato nel corso degli anni ’80, si è tradotto poi in un incredibile dominio nelle coppe europee.
L’EUROPA AI PIEDI DELL’ITALIA – Padroni d’Europa.Nelle 3 principali coppe europee, l’Italia non era seconda a nessuno. Tra la fine degli anni ’80 e per tutti gli anni’90 l’Italia ha messo a segno record su record. La Coppa Uefa era un affare tutto italiano, nel quale tra l’89 e il’99, una squadra italiana conquistò il trofeo per 8 volte su 11 tornei, e spesso le finali erano tutte italiane.Record tutt’oggi imbattuto, quello della stagione 1989-90,nella quale un’unica nazione, l’Italia, vinse tutte e tre le coppe europee, con ben 4 italiane in finale. La Juve infatti vinse la Coppa Uefa battendo in finale la Fiorentina, il Milan si portò a casa per il secondo anno di fila la Coppa dei Campioni, dopo il record, anch’esso imbattuto, di vittoria più larga in una finale della massima competizione europea, dell’anno precedente. Il Milan infatti per due volte (4-0 alla Steaua e 4-0 al Barcelona) ha stabilito il record. Infine la Sampdoria, che era stata battuta in finale l’anno prima, conquistò finalmente la Coppa delle Coppe. Da ricordare che l’ultima Coppa delle Coppe fu vinta nel 1999 dalla Lazio, che portò definitivamente a casa il trofeo. In 8 edizioni della Coppa dei Campioni (dall’89 al ’94), una squadra italiana vinse 4 volte il trofeo (3 volte il Milan e una volta laJuventus) centrando la finale in 7 finali su 8 partecipazioni, e nell’unica finale dove non furon opresenti squadre italiane, si giocò in Italia, al San Nicola di Bari, nel 1991.
IL DECLINO – La Coppa Uefa, vanto storico del calcio italiano degli anni ’90, è stata il simbolo del declino del nostro calcio nel nuovo millennio. Alla fusione con laCoppa delle Coppe e al cambio di denominazione in Uefa Europa League, la competizione sembra aver perso fascino peri club del nostro calcio, tanto da essere addirittura snobbata inspiegabilmente dalle squadre italiane che vi hanno partecipato. Eliminazioni e figuracce imbarazzanti,con squadre spesso eliminate ai primissimi turni, e che schieravano le formazioni riserve. Pochi i team che hanno tenuto alto l’onore della patria, come il Milan el’Inter nel 2002, la Lazio nel 2003, il Parma nel 2005 ela Fiorentina nel 2008. Tutte eliminate in Semifinale, tutte con un passato storico nelle competizioni europee.Un’italiana manca in finale dalla vittoria del Parma del1999.
IL CROLLO NEL RANKING – Questo ha portato lentamentel’Italia a sgretolarsi nel ranking europeo, venendo risucchiata negli anni dalla graduatoria. Per la prima voltadal 1985, alla fine della stagione scorsa l’Italia ha perso la prima fascia del ranking europeo, e al momento si trova al quarto posto, col fiato sul collo del Portogallo edella Francia. Il nostro calcio al momento non potrà più qualificare quattro squadre alla Champions League, ma solo tre. Inspiegabile il trend negativo delle nostre squadre nei preliminari di Champions, dove negli ultimi anni ci sono state situazioni ai limiti del fantascientifico. Chievo eSampdoria infatti, nell’anno della qualificazione ai preliminari di Champions, sono incredibilmente retrocesse in Serie B al termine della stagione. Il futuro non sembra dei migliori, la crisi è profonda, il calcio italiano inquesti anni, a parte la stagione del Triplete dell’Inter,è stato tenuto in piedi in campo europeo solo dal Milan,che ha centrato la finale della massima competizione europea per 3 volte negli ultimi 9 anni. La speranza è che, un campionato così equilibrato come non lo si ricordava dalla stagione 1998-99, possa portare finalmente una ventata d’aria fresca nel nostro calcio in campo europeo, senza lasciare al solo DNA milanista, l’onere di tenere in pied iil nostro onore.
Mancano ormai poco più di dieci mesi all’inizio dell’evento sportivo più importante per gli atleti disabili: il 29 agosto 2012 si apriranno ufficialmente le Paralimpiadi di Londra 2012.
In questa ottica assume un particolare valore la sesta edizione della Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico, una manifestazione sportiva che si è svolta in varie città d'Italia organizzata dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e da Enel Cuore Onlus, con il supporto della Fondazione Italiana Paralimpica, durante la quale gli studenti delle scuole sono stati invitati a conoscere e a praticare insieme le discipline paralimpiche in un momento di integrazione senza competizione: atletica leggera, basket in carrozzina, tennis e tennis-tavolo, percorso con i cani guida, judo e aikido, tiro a segno e tiro con l’arco, calcio a cinque, tandem, handbike e molte altre attività sportive che rendono la manifestazione una vera kermesse dello sport integrato. Sono intervenuti alla presentazione delle iniziative: Claudio Carta, Presidente del Comitato Regionale Veneto CIP, che ha voluto ringraziare, oltre ad Enel Cuore partner istituzionale, il Comune di Vicenza che ha messo a disposizione gli impianti e le risorse, il CONI Vicenza, il Panathlon International, i volontari degli Alpini e della Protezione Civile, l’Ufficio Provinciale della scuola per la fattiva collaborazione, le Aziende del territorio che hanno voluto contribuire al progetto. Il Presidente Carta ha voluto ricordare come un evento di questo tipo aiuti gli studenti a superare i propri limiti, coinvolgendo tutti i compagni in un “gioco” attivo. L’Ass. allo Sport del Comune di Vicenza e Pres. del CONI Provinciale di Vicenza, Umberto Nicolai, ha salutato gli intervenuti a nome dell’amministrazione comunale e a nome del CONI, esprimendo la volontà di questi due enti a voler “fare” in favore di tutti. Il prof. Nicolai ha poi voluto sottolineare che la conferenza stampa è stata voluta nella nuova sede del CONI completamente accessibile ai disabili. L’Ass. alle Politiche sociali, Giovanni Giuliari, ha sottolineato come il Comune voglia assiduamente abbattere le barriere, architettoniche e non, e come lo sport sia uno strumento importante in questa lotta. L’amministrazione comunale ha anche coinvolto i profughi ospitati nella città per aiutare nell’organizzazione della manifestazione e farli sentire parte attiva della città. Franco Venturella dell’Ufficio provinciale della Scuola ha ricordato che l’inclusione è un argomento su cui la scuola sta lavorando da tempo, e che l’inserimento della persona con disabilità arricchisce a livello umano e culturale l’intera comunità. È per questa ragione che l’ufficio provinciale non si tirerà mai indietro di fronte a iniziative di questo tipo. Sono poi intervenuti Mario Torrisi, Consigliere alla Disabilità del Panathlon International che ha voluto illustrare il progetto “1 Ora X i Disabili” che promuove in varie province del Veneto, Enrico Agosti, delegato Provinciale CIP, che ha ringraziato per aver scelto nuovamente Vicenza come scena dello sport paralimpico, ed infine Valeria Zorzetto, atleta plurimedagliata paralimpica nel tennis tavolo, che si è mostrata entusiasta di poter partecipare nuovamente a questa vetrina dello sport e di poter rendere gli studenti e gli insegnanti partecipi ed informati. Chiude la conferenza la dott.ssa Michela Coletto, resp. Relazioni Esterne di Enel, che vuole ricordare come la collaborazione tra i due enti sia in essere dal 2006 (sia per l’acquisto di attrezzature che per la partnership in eventi), e che la partnership sul territorio Veneto è attiva con grande successo in termini di partecipazione dalla prima edizione della Giornata. La GNSP riesce a far avvicinare gli studenti agli atleti disabili e l’inclusione diviene divertimento. Infine, Claudio Carta, ricorda il ruolo di INAIL Direzione Regionale che è partner dell’iniziativa tramite un progetto di inserimento allo sport dei propri assistiti, e l’unità Spinale di Vicenza che porterà nove pazienti a provare le varie discipline.